Caterina Fanello è una 30enne di Monterosso Calabro, laureata in economia e marketing e laureanda in sociologia, vincitrice di un bando regionale grazie al quale ha lanciato Chetesta, la prima agenzia di neuro marketing in Calabria volta a migliorare la strategia di comunicazione di un’azienda, un prodotto, un servizio, attraverso principalmente fattori emozionali ed empatici. 

 

Il neuro marketing è infatti la branca del marketing che unisce il marketing alla neuroscienza. Quindi una applicazione della neuroscienza al marketing tradizionale. «Tutto nasce da una lato da un’opportunità, essendo vincitrice di un bando regionale, e dall’altro da una esigenza – spiega la Fanello -: volevo offrire ai clienti un servizio aggiuntivo e innovativo rispetto a quelli classici di marketing digitale. Si tratta di software e strategie che possono essere sviluppati anche per progetti sociali, ad esempio per studiare le forme di comunicazione dei bambini autistici o normodotati, studiare come cambia, attraverso l’utilizzo delle tecnologie, la loro modalità di lettura oppure come si approcciano ai diversi ambienti. Si tratta di ricerche qualitative, quindi abbiamo bisogno di campioni di persone da testare».

 

Un’idea innovativa per la Calabria e non solo. «Posso dire che è innovativa per tutto il sud Italia - sottolinea la giovane imprenditrice -. Ci sono delle realtà che uniscono le strategie di comunicazione agli studi di neuroscienza ma in realtà questi strumenti è molto difficile trovarli e utilizzarli perché sono prodotti negli Stati Uniti». 

 

La sfida calabrese

L’attività è molto giovane ma sta riscuotendo già un notevole interesse tanto da avere anche clienti internazionali. Un progetto che  l’imprenditrice sta sviluppando insieme ad un team di professionisti: «C’è uno psicologo, un neuroscienziato, dei ragazzi che si occupano di informatica. Oltre ad un insieme di persone che faranno da campione per le ricerche».

 

Dunque quello che per altri può apparire come un ostacolo, Caterina Fanello lo ha visto come un’opportunità e l’idea di lanciare un progetto ambizioso in una terra, la Calabria, dove in questo settore si è ancora un pò in ritardo, non l’ha scoraggiata. «Qualcuno infatti mi ha detto “se nessuno ha mai avviato un’attività del genere prima di te, un motivo ci sarà”. Bene, se nessuno l’ha mai fatto, ora ci ho pensato io».