Il boato della folla si infrange contro le sorde finestre della Regione in un'ennesima giornata di passione che si consuma nelle piazze della polveriera Calabria. In circa 350, secondo le stime fornite dalla Digos, sono confluiti a Catanzaro questa mattina da ogni parte della regione. Sono i tirocinanti degli enti locali, oltre 4.500 ex percettori di ammortizzatori sociali in deroga, assorbiti nei percorsi formativi in scadenza. «Siamo delusi perchè stanno cambiando le carte in tavola - racconta un tirocinante -. Praticamente ci stanno togliendo il diritto al lavoro».

 

E se fino a qualche settimana fa si protestava per la mancanza di risorse da destinare al rinnovo delle convenzioni con le pubbliche amministrazioni, oggi si scende in piazza per contestare la soluzione prospettata dalla Regione che individua le risorse, ben 23 milioni, ma non più sui fondi Por ma sui Pac destinati all'inclusione. «Noi non siamo più delle persone inserite in un percorso professionalizzante, quindi pronti eventualemente ad affrontare anche dei concorsi nella pubblica amministrazione ma veniamo inseriti in una platea molto più ampia che sono i 150mila disoccupati calabresi».

 

Giunte a scadenza le convenzioni gli enti locali saranno chiamati a svolgere nuove manifestazioni d'interesse per reperire personale da destinare alle attività comunali: «Adesso addirittura cambiare la natura di un tirocinio per buttarci nel calderone dell'inclusione sembra una menzogna».

 

Rispedisce le accuse al mittente però l'assessore al Welfare, Angela Robbe, che parla di proteste strumentali: «È ovvio che siamo arrivati alle soluzioni possibili perchè le soluzioni vanno cercate nella legalità. E per legalità si intende impiegare le risorse secondo le modalità d'utilizzo e soprattutto utilizzarle finalizzandole all'obiettivo. La protesta di oggi non capisco di che natura sia».

 

Luana Costa