L’obiettivo è quello di rendere nazionale la Vertenza Calabria. È questo lo spirito con il quale stamani si sono riunite le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil a Lamezia Terme per incontrare la delegazione parlamentare calabrese. All'iniziativa, è scritto in una nota, si sono presentati solo il deputato Nicola Irto, in collegamento il sottosegretario Wanda Ferro e in un secondo momento il governatore Roberto Occhiuto.

Statale 106, Zes, Alta velocità e sanità

Un'assenza, quella dei parlamentari - prosegue la nota - stigmatizzata dai sindacati e dallo stesso Irto che si sarebbero aspettati, hanno detto, una «maggiore sensibilità» verso i temi strategici della vertenza. Il Tavolo, prosegue il comunicato, si sposterà nelle prossime settimane a Roma con i segretari nazionali per discutere delle cinque questioni che compongono la Vertenza Calabria: Statale 106, Alta Velocità, Zes di Gioia Tauro, Sanità, assunzioni.

«Fino ad ora - ha commentato il segretario Cisl Calabria Tonino Russo - dal governo abbiamo avuto dei tiepidi segnali di disponibilità. Sulla Statale 106 chiediamo di accorciare i tempi del finanziamento ed incrementare le risorse assegnate sulle prime annualità per cantierare i primi lotti funzionali e progettare i tratti fino a Reggio Calabria. Serve poi dare dignità al lavoro, costruendo percorsi di superamento del precariato. Urge una stagione di lotta al dissesto idrogeologico, per evitare catastrofi, partendo dal ripristino del finanziamento per la forestazione calabrese. Infine, occorre vigilare sulle risorse per l'alta velocità per evitare disimpegni».

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Dalla lotta al caporalato al reddito di cittadinanza

Il segretario della Cgil Calabria Angelo Sposato ha posto al governo anche questioni come la lotta al caporalato, una revisione della geografia giudiziaria, il problema del cuneo fiscale e del reddito di cittadinanza che «nel Sud potrebbe avere un effetto dirompente». Negativo in generale il giudizio sulla manovra finanziaria, ha detto Sposato, che ha chiesto al Sottosegretario se il governo Meloni sia nelle condizioni di supportare i temi della Vertenza.

Sposato ha poi chiesto in merito alla statale 106 che ci sia un documento da parte della delegazione parlamentare calabrese da sottoporre al governo affinché il finanziamento venga aumentato e ridotto il tempo di erogazione. Il segretario generale Uil Calabria Santo Biondo ha sottolineato come per «non perdere la grande occasione di rilanciare produttivamente il territorio calabrese è necessario rimodulare il credito d'imposta, allargando l'arco temporale della sua applicazione, così come è determinante potenziare il Contratto di sviluppo attraverso un intervento diretto dello Stato che deve essere complementare ai finanziamenti europei attualmente in atto e, poi, pensando ad aggiornarlo inserendo il Protocollo per le relazioni sindacali industriali. Appare, poi, necessario rilanciare la decontribuzione dei costi del lavoro e, quindi, agire per intercettare nuovi investimenti privati».

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Ferro: «Dal governo concreto impegno per il Sud»

Il sottosegretario Ferro ha poi evidenziato: «C’è un concreto impegno del governo sulle regioni del Sud e sulla Calabria, che riguarda più dossier, a partire dalle infrastrutture come la Statale 106 Jonica per il cui ammodernamento c’è stato uno stanziamento pluriennale già in questa legge di bilancio di 3 miliardi di euro che si aggiungono ai 200 milioni previsti dal Fsc 21-27. Nessuna grande opera in Italia ha un finanziamento così importante, che deve essere modulato secondo l’effettivo cronoprogramma dei cantieri per evitare il rischio di disimpegno. Attenzione anche sull’alta velocità, sulla Zes, sulle opere che andranno realizzate nell’ambito del Pnrr. Qui in particolare la grande sfida è quella di migliorare la capacità di progettazione e dalla velocità di realizzazione degli interventi da parte degli enti territoriali calabresi».

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E ancora: «L’attuazione del Pnrr, che prevede in Calabria vari investimenti su infrastrutture e servizi pubblici che si sommeranno a quelli che saranno realizzati con altre risorse nazionali ed europee, rappresenta una scommessa importante che la regione non può perdere. Per questo la prossima legge di bilancio ha stanziato nuove risorse per potenziare la capacità di progettazione da parte degli Enti locali, e per modernizzare la pubblica amministrazione con la digitalizzazione di tutti i procedimenti amministrativi. È massima anche l’attenzione sui temi del lavoro e sulle assunzioni in sanità. Su tutte le questioni sul tavolo - ha concluso Wanda Ferro - il metodo di lavoro deve essere quello del continuo confronto con le parti sociali e la Regione».

Irto: «Il governo dimentica il Sud»

Chiara, la posizione del senatore Pd, Irto: «Serve un sforzo comune per opporsi ad una linea del governo nazionale che in questo momento sembra avere completamente dimenticato le esigenze del Meridione e della Calabria, nonostante le precedenti sollecitazioni avvenute anche tramite l’avvio della concertazione sulla Vertenza Calabria».

In base all’analisi dell’esponente dem: «Nella manovra di bilancio - ha scandito - si trovano delle risorse soltanto per la statale 106, ma sarà necessario aspettare il documento definitivo in quanto dalle bozze che abbiamo visionato fino ad ora sono tanti gli aspetti che non convincono. Il primo fra tutti è quello relativo al numero di anni sui quali queste risorse saranno spalmate e al momento in cui concretamente arriveranno i primi finanziamenti sul territorio. Sono invece scomparse completamente dall’agenda tutte le altre questioni a suo tempo indicate come priorità, come l’alta velocità, la Zes di Gioia Tauro e le assunzioni nella sanità, indispensabili per dare respiro agli ospedali e ai punti di primo soccorso».

L'autonomia differenziata

«Siamo infine costretti a registrare un nuovo fronte di crisi che potrebbe mettere ancora più in difficoltà sia la nostra Regione che l’intero Meridione. – ha detto ancora Irto – L’autonomia differenziata, per come elaborata nel ddl Calderoli, è iniqua e inaccettabile, oltre a presentare alcuni profili di incostituzionalità. Sganciando, poi, i trasferimenti statali e ogni forma di perequazione dai livelli essenziali di prestazione, il ddl finirebbe con l’affossare le regioni meridionali. Uno scenario da incubo che va assolutamente evitato e che svuoterebbe di senso anche la discussione stessa sulla Vertenza Calabria. In ogni caso, come Pd, sosterremo, senza se e senza ma, le ragioni e le proposte avanzate da Cgil, Cisl e Uil».