La proclamazione del nuovo segretario generale di Cosenza della Funzione Pubblica Cgil, Alessandro Iuliano, a margine di un incontro dibattito con rappresentanti regionali e nazionali del sindacato, ha offerto l'opportunità di accendere un focus sulle molteplici criticità che investono la pubblica amministrazione alle prese con un costante depauperamento delle piante organiche.

Uffici sguarniti

Secondo le stime rese note durante l'iniziativa, negli ultimi dieci anni gli uffici pubblici hanno perso 200mila unità e, considerati i prossimi pensionamenti, la prospettiva è quella di perderne altre 700mila nei prossimi cinque anni con il rischio concreto di lasciare sguarniti importanti presidi dello Stato sul territorio.

Con il personale negli uffici ridotto all'osso, inoltre, già adesso garantire all'utenza i servizi essenziali non è semplice. La Cgil non ha dubbi: questo processo di mancato rimpiazzo delle unità lavorative collocate nel tempo in quescienza, ha denunciato Fabrizio Rossetti, segretario Fp Cgil nazionale, non è causato soltanto dalla miopia della politica ma anche dalla precisa strategia di costruire un clima di diffidenza e di ostilità attorno alla figura del pubblico dipendente, primo front office dal quale il cittadino si attende risposte puntuali e rapide.

Discredito programmato

«Il discredito - ha detto l'esponente sindacale - è l'obiettivo che certa politica persegue per sostenere e giustificare alcune scelte, tra cui quella di favorire l'affidamento ai privati di vaste ed importante funzioni che spetterebbero alla pubblica amministrazione. Se non si interverrà con opportuni correttivi, questa destrutturazione, entro il 2027, porterà intere filiere di servizi erogati ai cittadini verso la chiusura».