San Ferdinando - La “fiaccolata della solidarietà sociale” è partita, ieri sera, dalla tendopoli nella seconda area industriale di San Ferdinando e si è diretta verso un capannone occupato abusivamente da altre centinaia di migrati africani all’interno del quale hanno posizionato numerose tende e dove si vive senza servizi igienici e senza acqua potabile. Il corteo è stato organizzato dalla Flai Cgil di Gioia Tauro per chiedere interventi a favore dei migrati giunti nella Piana per la raccolta degli agrumi.


“I lavoratori italiani e gli immigrati insieme per chiedere diritti”, è questo lo slogan coniato da Celeste Logiacco, segretaria della Flai Cgil di Gioia Tauro, e Nino Costantino, segretario generale della Cgil di Gioia Tauro. “Un’iniziativa – affermano i sindacalisti – che ripropone il dramma di almeno duemila immigrati giunti quest’anno nella Piana. Si tratta nella stragrande maggioranza di giovani mai arrivati prima nel territorio. La tendopoli allestita dalla Protezione civile non basta più ad accogliere questi ragazzi. Occorrono interventi urgenti per ripristinare un clima di pacifica convivenza e garantire i diritti essenziali a questa gente”.


Cantano gli immigrati durante il tragitto della fiaccolata. Cantano e chiedono lavoro e diritti. Tra loro il referente di Libera della Piana, don Pino Demasi, il parroco di contrada Bosco di Rosarno don Roberto Meduri, colui che ha fondato la prima squadra dilettantistica di calcio di terza categoria, la Koa Bosco, composta solo da immigrati che vivono nella tendopoli; dirigenti sindacali della Cgil, rappresentanti del mondo del volontariato e dell’associazionismo cattolico della Piana di Gioia Tauro. Giunti davanti al capannone occupato da altri migrati l’iniziativa è stata suggellata da un commovente abbraccio.