La società di autoservizi della Piana ha debiti per 30 milioni di euro. L’unico credito è nei confronti della Regione Calabria, con la quale ha un contratto di servizio, e ammonta a 14 milioni di euro ma l’ente ha proposto di pagarne solo 3, insufficienti per il salvataggio
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Trenta milioni di euro di debiti, 80 posti di lavoro e un servizio essenziale a rischio. All’orizzonte, la speranza di avviare un nuovo corso aziendale e salvare tutto presentando in tribunale un piano di risanamento sostenibile. L’alternativa potrebbe essere il fallimento. È il caso di un’azienda che, sottoposta ad amministrazione giudiziaria, ricevendo quanto dovuto da un ente pubblico avrebbe potuto essere salvata.
Questi gli scenari che si prospettano per la Lirosi Autoservizi srl con sede a Gioia Tauro, sequestrata per evasione fiscale, sottratta all’amministrazione privata per essere affidata ad amministrazione giudiziaria e così essere “bonificata”.
Con i suoi circa 80 dipendenti è titolare di un contratto di servizio con la Regione Calabria vigente fino al 2026. Esso contempla la corresponsione di 6 milioni di euro all’anno a fronte di quasi 3 milioni di chilometri di percorrenza. Un servizio di trasporto pubblico locale, quindi un servizio essenziale, che copre la Piana di Gioia Tauro, che serve studentesse e studenti. Con orari anche notturni, serve anche i lavoratori il porto di Gioia Tauro e i pendolari di Reggio, Catanzaro e Cosenza.
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