La firma apposta in calce all’accordo di programma, i sorrisi ed una stretta di mano suggellano il patto istituzionale tra gli amministratori locali: adesso la metrotramvia di Cosenza può partire. Lungo e travagliato il percorso propedeutico all’adozione di un progetto condiviso. L’opera sarà la prima a cucire insieme l’area urbana Cosenza-Rende-Università, incastrata in un più complessivo progetto di mobilità ferroviaria per i collegamenti tra il capoluogo bruzio, Catanzaro e le due direttrici costiere.

 

Prima dell’incontro tra Mario Occhiuto, il presidente della Regione Mario Oliverio, il presidente della Provincia Franco Iacucci ed il sindaco di Rende Marcello Manna, un gruppo di contestatori pochi per la verità, hanno chiesto al sindaco di Cosenza l’indizione di un referendum per ascoltare la volontà popolare. Ma il treno è ormai avviato. Cantiere aperto entro sei mesi, realizzazione entro la fine del 2019. Nel suo intervento, protrattosi per circa un’ora, Mario Oliverio ha compiuto un’ampia disamina sul programma di opere da costruire nell’area urbana di Cosenza. Non soltanto la metrotramvia, ma anche una serie di infrastrutture collaterali per un investimento complessivo di circa 235 milioni di euro, tra cui l’ovovia di collegamento tra il quartiere Massa ed il Castello Svevo.

Oliverio ha anche preannunciato una interlocuzione con l’amministrazione di Palazzo dei Bruzi, in relazione alla scelta del sito su cui allocare il nuovo ospedale, superando così gli attriti delle scorse settimane.

 

Infine il governatore ha informato la stampa circa la volontà di trasferire tutti gli uffici regionali attualmente situati a Cosenza e sparsi in diversi appartamenti cittadini, all’interno dell’ex centro direzionale della Carical, oggi di proprietà della Provincia di Cosenza. Con il presidente Iacucci le procedure sono già in fase avanzata. Questo consentirà alla regione di risparmiare cifre notevoli sotto il profilo dei canoni di affitto annuali da liquidare i privati.

 

Salvatore Bruno