Alberghi, crollo del 70 per cento. Dai voucher all'Iva, le misure del nuovo decreto

«Bene alcuni provvedimenti, ma il settore rischia il collasso», denuncia il presidente Federalberghi Bocca. E tra crisi di liquidità ed incertezze sugli ammortizzatori sociali, mezzo milione di lavoratori potrebbe restare a a casa

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di Redazione
17 marzo 2020
21:15

«Secondo gli ultimi dati Cerved (il più grande information provider in Italia e una delle principali agenzie di rating in Europa), quest’anno gli alberghi registreranno un crollo del fatturato di oltre il 70%. E anche se il decreto approvato dal Consiglio dei ministri offre le prime risposte utili a fronteggiare l’emergenza, molto resta da fare per salvare l’economia del turismo».

 


Federalberghi: «Bene rinvio Iva»

Sui disastri dell’emergenza sanitaria in materia di economia del turismo, il presidente di di Federalberghi Bernabò Bocca, sottolinea: «Bene il rinvio dei termini per il pagamento di IVA, ritenute e contributi e l’intervento sui mutui. Rimane però la doppia preoccupazione relativa alle varie scadenze che si susseguiranno nei prossimi mesi, in primis per il pagamento di IMU e TARI, e per la sorte degli alberghi che vengono gestiti con contratto di affitto o formule simili. Ogni mese, ventimila strutture devono pagare un canone alla proprietà: e in questo momento non sono in condizione di farlo».

 

Il settore rischia il collasso

Il settore rischia il collasso. E «Mancano all’appello due misure importanti, tra l’altro preannunciate: una forma di ristoro per le aziende danneggiate dalla crisi e un incentivo agli italiani che effettuano le vacanze in Italia, fondamentali per iniziare a programmare il ritorno alla normalità, facendo leva sulla clientela italiana, storicamente il primo bacino di riferimento».

 

Crisi di liquidità

Plauso alla norma sui voucher, che permette agli alberghi, in crisi di liquidità, ed impossibilitati a far fronte alle richieste di restituzione delle caparra, di offrire un voucher di pari valore che potrà essere utilizzato nell’arco dei prossimi dodici mesi, destinato agli ospiti che avevano già acquistato la vacanza, ma costretti a cambiare programma. Analogo apprezzamento è stato espresso da Federalberghi sugli ammortizzatori sociali, che offrono copertura a tutti i dipendenti attualmente in servizio e accendono un faro anche sui lavoratori autonomi e sui lavoratori stagionali. In relazione a questi ultimi, tuttavia, sarà necessario chiarire l’operatività della norma in riferimento ai cinquecentomila lavoratori del turismo normalmente assunti tra marzo e luglio, che quest’anno corrono seriamente il rischio di restare al palo.

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