Il 24 novembre del 1959 la città di Cosenza venne colpita dall'improvvisa alluvione del fiume Crati. Sull'imbrunire, una folla attonita di cittadini assistette inerme ad un nuovo e tragico straripamento del Crati. Nonostante tutte le risorse impegnate per la realizzazione degli argini e dei nuovi ponti sui due fiumi, la città fu costretta a fronteggiare un’altra imponente esondazione.

I danni provocati dall’esondazione del Crati

Le precipitazioni a carattere eccezionale, incessanti sin dal giorno prima, con la massima piovosità nell’alto bacino del Crati, fece registrare, al Ponte di San Lorenzo, una portata di 720 metri cubi al secondo e una velocità media pari a 50 km/h. Rotti gli argini, quello destro in Contrada Caricchio e Casa Donato e il sinistro presso le contrade Caruso e Castagna, straripato sulle altre barriere di contenimento esistenti a monte e all’interno della città, il Fiume Crati in piena si riversò a destra nei quartieri posti alle pendici di Colle Triglio, e, a sinistra, lungo il Pancrazio, tra le piazze dello Spirito Santo e dei Valdesi, distruggendo per intero il mercato popolare di Lungo Crati Luigi De Seta e danneggiando l’allora Jolly Hotel. Il livello delle correnti superò, in alcuni punti, di oltre due metri quello delle strade. Molto ingenti furono i danni arrecati alle abitazioni, ai negozi e alle botteghe delle vie rionali, invasi da uno spesso strato di fango e da enormi tronchi d’albero.

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Dell'alluvione del '59 si tornerà a parlare giovedì 21 dicembre, nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano”, per iniziativa dell'Associazione Idrotecnica Italiana (Sezione Calabria) che, insieme al Dipartimento di Ingegneria Civile dell'Università della Calabria e al Comune di Cosenza, ha promosso un incontro pubblico che è insieme un'occasione di studio e di approfondimento sull'evento naturale di quasi sessant'anni fa.

Il programma della giornata

L'appuntamento è per le ore 16,00. Il programma degli interventi sarà aperto  dai saluti del sindaco Mario Occhiuto e di Giuseppe Frega, emerito di Costruzioni idrauliche e presidente dell' Associazione Idrotecnica Italiana. Seguiranno  le relazioni di Paolo Veltri, del dipartimento di Ingegneria civile dell'Università della Calabria, su “L'alluvione del '59 fra ricordi e conseguenze” e dell’ingegnere Pietro Vittorio Olivito (già funzionario direttivo dei Vigili del Fuoco) che interverrà proprio sull'importante contributo dato dai Vigili del Fuoco in occasione dell'alluvione. La ricostruzione virtuale dell'evento sarà poi a cura di Francesco Macchione, del dipartimento di Ingegneria per l'ambiente e il Territorio e Ingegneria Chimica dell'Università della Calabria. Il dottor Alfredo Salzano commenterà, subito dopo, le immagini fotografiche dell'epoca, soffermandosi su quelle giornate di grande impegno e di solidarietà dei cosentini e di tutta la nazione, quando sul panoramico piazzale antistante il complesso monumentale di San Francesco di Paola, la folla, incredula, fu testimone dello straripamento del Crati.

“Gli interventi di sistemazione del Crati e del Busento tra l'800 e il '900” sarà il tema della successiva relazione di Francesco Calomino, del Dipartimento di Ingegneria civile. dell'Università della Calabria. Seguiranno altre testimonianze e le conclusioni del professor Paolo Veltri.