Ci sono tempeste che mettono a dura prova la capacità di navigare. Per uscirne indenni servono un’imbarcazione solida, una catena di comando efficace in grado di tenere la rotta e un equipaggio competente che conosce il suo mestiere. L’emergenza sanitaria innescata dal Covid è stata un uragano devastante per il mondo delle imprese, con una forza distruttiva non paragonabile a nessun evento prima d’ora. Neppure la Grande depressione del 1929, la Seconda guerra mondiale e la crisi del 2008 avevano avuto un impatto così catastrofico sulle sorti finanziarie del pianeta. E non è finita, anzi.

Centinaia di migliaia di imprese travolte

Se sul fronte squisitamente sanitario l’avvio della campagna mondiale di vaccinazione contro il virus SARS-CoV-2 mostra la luce fuori dal tunnel, per l’economia il peggio deve ancora venire.

Nel corso del 2020 centinaia di migliaia di aziende italiane hanno abbassato le saracinesche e forse non le alzeranno mai più. Secondo la Confcommercio sarebbero quasi 400mila le imprese del commercio non alimentare e dei servizi di mercato che hanno chiuso, travolte dalle conseguenze della pandemia. Per molte altre la crisi è stata cristallizzata negli aiuti europei e statali, nella possibilità di posticipare i pagamenti, nel ricorso massiccio alla cassa integrazione. Quando tutto questo verrà meno, perché prima o poi la stampella pubblica cesserà, le conseguenze potrebbero essere ancora più gravi di quanto non siano apparse finora.

Tutelati i livelli occupazionali

È in questo mare tempestoso che anche il Gruppo Pubbliemme-Diemmecom - la società che edita LaC News24, Il Vibonese e il Reggino - ha navigato. Ma non si è limitata a rimanere a galla: ha aumentato la velatura, ha disegnato rotte verso nuove mete da raggiungere, ha rafforzato la sua capacità di affrontare le difficoltà. E questo grazie soprattutto a processi produttivi collaudati e decine di professionisti - tra giornalisti, tecnici e consulenti - che rappresentano, ognuno nel suo campo, il meglio che la Calabria può offrire in termini di risorse umane.

«Al fine di tutelare questo contesto – sottolinea il direttore generale, Maria Grazia Falduto -, l’azienda, resistendo alla crisi, ha cercato di preservare i livelli occupazionali, riducendo al minimo i tagli e ricorrendo soltanto in forma residuale e per brevi periodi agli ammortizzatori sociali».

Dalla resilienza al contrattacco

Una resilienza aziendale che in breve tempo è divenuta qualcosa di molto più strutturato, ispirando un vero e proprio contrattacco alla crisi. 
«Il 2020 è stato un anno terribile ma anche esaltante da un punto di vista imprenditoriale – conferma il presidente del Gruppo Pubbliemme-Diemmecom, Domenico Maduli -. Ci siamo confrontati con scenari inediti, che nessuna impresa aveva dovuto affrontare prima. Per un’azienda come la nostra, che opera nel settore dei media e della comunicazione, il Covid ha rappresentato la partita della vita, perché l’emergenza sanitaria ha esercitato una doppia pressione, di segno opposto, sul nostro core business: da una parte ha esaltato la funzione informativa, a cominciare dalla necessità di garantire news tempestive, verificate ed esaustive; dall’altra, a causa dei lockdown e delle restrizioni alla mobilità delle persone, ha ridotto in maniera drastica la raccolta pubblicitaria, fino ad azzerarla in alcuni momenti, e spingendoci così a esplorare nuovi canali e nuovi approcci. Una sfida che siamo riusciti ad affrontare e vincere grazie all’alto tasso di innovazione e capacità tecnologica che già contraddistingueva la nostra azienda prima che arrivasse il coronavirus. Una capacità di innovare che durante la pandemia ha preso ulteriore abbrivio, con investimenti e nuovi progetti che ci pongono ora al top nel settore della comunicazione».

Lettori raddoppiati

Il risultato è un incremento notevole della credibilità imprenditoriale del Gruppo Pubbliemme-Diemmecom, che però non ha mai perso di vista la funzione di “servizio di pubblica utilità” che svolge. Lo dimostrano le diverse campagne di sensibilizzazione al rispetto delle regole anti-Covid realizzate nel corso del 2020 e modulate sulle priorità imposte dal contesto contingente, a cominciare da un corretto uso dei dispositivi di protezione personale come le mascherine.

Ma più di tutto, sono i numeri registrati dalle tre testate di informazione digitale edite da Diemmecom a rendere evidente la crescita di un gruppo che ormai primeggia non solo nel mezzogiorno d’Italia. Basti pensare che, nel corso del 2020, tutti gli indicatori relativi alla testata ammiraglia - lacnews24.it - sono letteralmente raddoppiati, toccando 66 milioni di visualizzazioni di pagina (erano 33 milioni nel 2019) e 13 milioni di utenti unici (erano stati 7,5 l’anno precedente). A questi numeri si aggiungono quelli delle testate provinciali - ilvibonese.it e ilreggino.it – che insieme, sempre nel 2020, hanno totalizzato 48 milioni di visualizzazioni di pagina e oltre 7 milioni di utenti unici.

Un volume di traffico determinato non soltanto dall’interesse suscitato dagli eventi epocali che si sono verificati nell’anno che sta finendo, ma anche da una scelta mirata e consapevole effettuata da lettori e telespettatori, che hanno premiato l’informazione crossmediale di LaC.

Investimenti e crossmedialità vera

«Ormai da 10 anni si fa un gran parlare di crossmedialità, nuove tecnologie e interazione con gli utenti – spiega il direttore generale del Gruppo, Maria Grazia Falduto -, ma sono poche le aziende che investono davvero in questi comparti, preferendo invece fruire passivamente dei servizi e delle piattaforme offerte dalle grandi multinazionali dell’hi-tech. La nostra azienda, invece, investe in nuove infrastrutture e crea nuovi servizi, promuovendo un’informazione crossmediale autentica e distribuendo contenuti complementari sul digitale terrestre e su Internet, spesso attraverso applicazioni e software creati ad hoc, come le nostre app dedicate e la nostra piattaforma on demand, unica nel panorama editoriale interregionale perché di livello nazionale, che debutterà a gennaio. Innovazioni che nel corso del 2020, nonostante la crisi innescata dalla pandemia, hanno potuto contare su nuovi investimenti da parte del Gruppo, nella convinzione che quando l’incubo Covid sarà svanito bisognerà farsi trovare pronti per affrontare sfide ancora più impegnative dal punto di vista imprenditoriale».

L’anno che sta finendo segna per Pubbliemme-Diemmecom anche il consolidamento di progetti che erano già in esecuzione o in programma, e non si sono fermati neanche sotto i colpi della pandemia. Come LaC Europa, progetto dedicato alle politiche di coesione e promosso dalla Commissione europea. Oppure come LaC Med, targato sempre Ue e focalizzato sulla promozione della Politica agricola comune.

L'augurio di un 2021 di svolta

«Il 2021 è carico di aspettative, al di fuori di ogni retorica di inizio anno - aggiunge il presidente del Gruppo, Domenico Maduli -. L’augurio principale è che sia innanzitutto l’anno che segni la fine della pandemia. Ma una volta terminata l’emergenza sanitaria, sarà ciclopico l’impegno che attenderà le aziende che saranno riuscite a rimanere in piedi nonostante la crisi. Sul tessuto imprenditoriale graverà non soltanto il compito di rimettere in moto l’economia reale, ma anche quello di immaginare e realizzare un futuro nuovo, sin qui mai ipotizzato. Dal canto nostro, continueremo a puntare su quelli che consideriamo i nostri valori fondanti: Famiglia e Azienda. Continueremo a puntare sulla forza collettiva del nostro Gruppo, inteso innanzitutto come squadra, che rigetta ogni sterile egocentrismo. E soprattutto continueremo a investire in Calabria e per la Calabria nel mondo. Ecco perché - conclude Maduli - invitiamo chi ha la nostra stessa visione a investire con noi e su di noi, scommettendo su una realtà aziendale che ha l’ambizione di divenire uno dei principali punti di riferimento per la comunicazione in Italia. Ai nostri telespettatori e ai nostri lettori, a tutti i Calabresi di buona volontà capaci di prendere in mano il proprio destino, auguriamo un 2021 di svolta, affinché sia l’inizio di una nuova era da costruire cominciando da se stessi».