Sottoscritto a Rende, nella sala Tokyo del Museo del Presente, l’accordo per la costituzione del Distretto del cibo delle Serre Cosentine. L'iniziativa, promossa dal Sasus, il Servizio associato per lo sviluppo urbano sostenibile, di cui l'amministrazione del Campagnano è capofila, ha l'obiettivo di valorizzare le eccellenze alimentari del territorio, in particolare delle produzioni agricole locali, attraverso un partenariato tra enti locali, consorzi e associazioni ed aziende produttive. L'istanza dovrà essere ratificata dalla Regione.

Distretto del cibo, ampliamento dell’iniziativa

Venti nel complesso i comuni firmatari. Ai sedici già ricadenti nell'area del Sasus, si sono aggiunti quelli di Lattarico, Montalto Uffugo, Rota Greca e San Benedetto Ullano. Hanno inoltre aderito al progetto anche l’Università della Calabria, l’Arsaac, i Consorzi di Tutela Salumi di Calabria, Fichi di Cosenza, Liquirizia di Calabria, Vini Terre di Cosenza e Tutela Olio IGP Calabria. Coinvolte poi, diverse altre sigle: Biologi Senza Frontiere, FIC (Federazione Italiana Cuochi), FIS (Federazione Italiana Sommelier), AMIRA (Ass. Maitreis Italiani Ristoranti e Alberghi) Calabria, Accademia Internazionale della Dieta Mediterranea, Accademia Italiana del Peperoncino e Mercato delle Eccellenze di Calabria, oltre a Confindustria Cosenza, Confartigianato, Coldiretti Cosenza, Associazione Provinciale Cuochi Cosentini (APCC), Unione Provinciale Agricoltori.

Distretto del cibo, prodotti identitari

«Esistono alimenti tipici, prodotti che possono essere definiti come identitari di culture differenti che si sono nel tempo contaminate vicendevolmente, portando a ottenere produzioni di grande pregio, benché in alcuni casi di ridotte entità – ha detto tra l’altro il sindaco di Rende Marcello Manna - Lo scopo di questa iniziativa, pertanto, è quello di creare le condizioni per stimolare la produzione con azioni di accompagnamento al mercato, promuovere sia internamente che esternamente le produzioni in equilibrio alle capacità produttive dei singoli, definire le linee comuni anche per la salvaguardia del paesaggio caratterizzandolo, con piani condivisi di sviluppo urbano».

Distretto del cibo, oltre le appartenenze

«C’è poi un desiderio di potenziare la cultura del cibo – ha aggiunto Manna - Attraverso il cibo, infatti, si costruisce una rete caratterizzata da identità storica, sociale ed economica, utile a promuovere lo sviluppo territoriale, la coesione e l’inclusione sociale, ma anche a valorizzare le attività agricole e agroalimentari, a custodire il paesaggio rurale, a ridurre lo spreco alimentare e l’impatto ambientale. La firma di questo accordo – ha concluso - rappresenta appieno la volontà di noi sindaci di valorizzare i nostri territori mettendo a sistema una rete di produzioni locali, andando aldilà delle appartenenze politiche e lavorando in sinergia per il bene del nostro distretto».

Distretto del cibo, animazione territoriale

La sfida adesso è quella di coinvolgere le aziende dell’agroalimentare. Il direttore del Distretto del Cibo Giuseppe Perri, intervenuto alla conferenza stampa organizzata a margine della sottoscrizione dell’accordo, ha preannunciato iniziative di animazione territoriale, anche se in questa prima fase sono già un centinaio le imprese aderenti. Ecco l’intervista.