La crisi nera dell'edilizia calabrese, in dieci anni persi 24mila posti

VIDEO | Questa mattina in piazza a Catanzaro i sindacati per una manifestazione contro il Governo in cui si è registrata l'assenza della Filca Cisl

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di Luana  Costa
15 novembre 2019
13:15

Non si vede ancora la luce in fondo al tunnel. Il settore edilizio annaspa ancora in una crisi nera che in undici anni ha falcidiato in Calabria 2.700 imprese provocando un'emorragia di 24mila posti di lavoro. Un'emergenza nazionale che in Calabria assume però i contorni del dramma. «È dal 2011 che non lavoro perché sono stato licenziato - racconta Pasquale Petrolo -. Saltuariamente partecipiamo a questi progetti della Regione Calabria ma sono lavori disumani, in quanto siamo impiegati nei Comuni senza percepire contributi. Con 500 euro al mese non riusciamo neppure a sostenere la nostra famiglia».

 


A suonare la sveglia al Governo ci hanno pensato le organizzazioni sindacali scese in piazza questa mattina anche a Catanzaro per una manifestazione però non proprio unitaria. La Filca Cisl ha fatto mancare la propria presenza scegliendo altre piazze. «In Calabria sappiamo bene che nel settore edile ci sarebbero tante opere infrastrutturali che potrebbero essere avviate - ha chiarito Simone Celebre, segretario regionale della Fillea Cgil - ma che per varie ragioni stanno subendo rinvii. Mi riferisco alla costruzione dei tre ospedali - della Sibaritide, di Vibo Valentia e di Palmi - così come uno dei più grandi investimenti che abbiamo avuto negli ultimi anni in Calabria: il terzo magalotto della statale 106, un investimento di un miliardo e trecento milioni di euro che consentirebbe di reimpiegare i tanti lavoratori edili calabresi».

 

Neppure il decreto Sblocca-cantieri è riuscito sinora a incidere significativamente sul rilancio del settore edile in Calabria, provocandone al contrario una paralisi: «Innalzare la soglia del subappalto - ha continuato il segretario della Cgil - dal 30 al 50% o ritornare al massimo ribasso ha fatto sì che in Italia ma soprattutto in Calabria non si sia aperto alcun cantiere, anzi siamo ritornati nella illegalità perché quando si passa da un subappalto ad un altro proprio lì si annidano quelle forme di illegalità che non fanno altro che bloccare i cantieri».

Giornalista
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