La giunta regionale della Calabria intende aumentare la produzione interna per far fronte alle conseguenze della carenza di prodotti cerealicoli sui mercati verificatasi a seguito del conflitto bellico in Ucraina. Incaricata l'Azienda regionale per lo sviluppo dell'agricoltura
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Aumentare la produzione interna per far fronte alle conseguenze della carenza sui mercati di grano ed altre varietà di cereali, a seguito del conflitto bellico in Ucraina. Lo ha stabilito la Giunta regionale, presieduta da Roberto Occhiuto, su proposta dell’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo.
«Nello specifico, preso atto della grave crisi – si legge in una nota stampa della Giunta regionale - anche agroalimentare derivante dalla guerra che dal 24 febbraio si combatte in territorio ucraino, il governo calabrese – dopo aver già pianificato nei giorni scorsi interventi finalizzati a favorire l’accoglienza dei profughi ucraini - si è impegnato a porre in essere provvedimenti utili a fronteggiare la contrazione dell’offerta di cereali per l’alimentazione e l’allevamento sul mercato italiano: gli eventi bellici - si osserva nel provvedimento - “hanno ridotto sensibilmente la disponibilità di cereali, con forte aumento di prezzi”, pure a causa “del contingentamento delle principali importazioni legate al mondo agroalimentare provenienti da Russia, Ucraina e da diversi Paesi dell’Est Europa”, alcuni dei quali, come l’Ungheria, “hanno deciso di bloccare le vendite all’estero", mentre la produzione italiana "è scesa ad una copertura scarsa del 50% del fabbisogno”».
«Alla luce della situazione determinatasi – prosegue la nota -, si è pertanto deliberato di "reperire in Calabria terreni seminativi o con vocazione seminativa, al fine di promuovere l’autosufficienza della produzione calabrese" e sostenere così anche il livello della produzione nazionale».
«Di fronte all’eventualità che il conflitto possa protrarsi – commenta l’assessore Gallo - abbiamo deciso di favorire un aumento della produzione interna. Siamo consapevoli che la questione non potrà essere risolta se non attraverso azioni di più ampio respiro, a livello europeo ed internazionale, ma intendiamo comunque offrire un contributo nella ricerca di ogni possibile soluzione, nella consapevolezza che l’obiettivo primario resta comunque il ristabilimento della pace, anzitutto a tutela di milioni di vite umane».
«A curare ogni adempimento e la realizzazione delle azioni programmate – spiega Gallo - sarà l’Agenzia regionale per lo sviluppo dell’agricoltura calabrese, sia per le specifiche finalità che la stessa è chiamata ad assolvere sia per il fatto di essere titolare di un ampio patrimonio di superfici agricole seminative, destinate a produzioni non essenziali o al momento non utilizzate per promuovere colture cerealicole ad uso alimentare o zootecnico».
«A tal proposito – conclude la nota stampa della Giunta regionale -, proprio Arsac è stata ora chiamata ad individuare all’interno del patrimonio aziendale, nel volgere di pochi giorni, tutte le superfici agricole seminative idonee a divenire oggetto di un’immediata riconversione già nell’attuale annata agraria e di ricercare altresì, mediante apposito avviso pubblico, imprese agricole e zootecniche da coinvolgere nell’iniziativa».