Secondo il sindacalista «la prima non si è mai interessata, mentre il Mise continua ad apparire indifferente alle vicende calabresi»
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«Sulla vicenda dei lavoratori di Abramo, cerchiamo di non far passare un messaggio tanto distorto quanto pericoloso». Lo sostiene il segretario generale della Uil di Crotone, Fabio Tomaino, all’indomani del tavolo di garanzia convocato dal Comune di Crotone sulla crisi dell’Abramo Customer Care, che «continua ad essere l’unico strumento di confronto istituzionale sull’argomento. E ciò significa che, ancora oggi, Regione Calabria e Governo restano i più grandi assenti. La prima non si è mai interessata, mentre il Governo, in questo caso il Mise, che dovrebbe rivestire il ruolo di protagonista, sia nella fase giudiziaria che in quella della tutela occupazionale, continua ad apparire, troppo spesso, indifferente verso le vicende calabresi».
Il sindacalista, a tal riguardo, non nasconde le sue preoccupazioni: «Un atteggiamento rischioso per i nostri lavoratori, perché è proprio la sede del ministero la più deputata a studiare e mettere in campo strategie, quali gare d’appalto, cessioni, internalizzazione di commesse estere o qualunque ipotesi utile alla salvaguardia dell’intero perimetro occupazionale, compresi gli organi di staff».
Tomaino rivolge, dunque, «un appello ai rappresentanti nazionali del nostro territorio: pretendete una convocazione al Mise già qualche ora dopo l’udienza del tribunale, senza perdere altro tempo prezioso e senza dover ricorrere all’ennesimo sollecito da parte delle organizzazioni sindacali. I 700 lavoratori di Crotone e i 1.500 in tutta la Calabria ve ne saranno immensamente grati».