Il trasporto pubblico si fermerà in tutta Italia per otto ore, ma a Cosenza il personale dell'Amaco, che si asterrà dal lavoro dalle ore 10 alle ore 18, avrà un motivo in più per incrociare le braccia: l'Azienda attraversa una profonda crisi, con rischio di fallimento se non si procederà al più presto alla ricapitalizzazione, per riequilibrare i conti. Da Palazzo dei Bruzi, prima di trasferire ingenti risorse alla municipalizzata di cui il Comune è unico socio, vogliono vederci chiaro sulle modalità di gestione: quelle del passato ma, soprattuto, del futuro. Per capire quali saranno le strategie che l'amministratore unico Paolo Posteraro intende mettere in campo per salvare l'Amaco e, con essa, i 130 dipendenti che vi lavorano.

Stato di crisi certificato

Lo stato di crisi è certificato proprio nella relazione trasmessa al sindaco dall'amministratore unico, da pochi giorni pervenuta sulla scrivania del sindaco Franz Caruso: «È la prima volta che in un documento ufficiale viene riportata nero su bianco la presenza di una sofferenza - sottolinea il primo cittadino - Voglio capire allora se si tratta di una sofferenza strutturale, con conseguenze evidentemente molto gravi, oppure se la crisi è temporanea e dunque superabile adottando le giuste contromisure. Abbiamo tutto l'interesse a salvare l'Amaco e tutelare i posti di lavoro, ma occorre fare chiarezza sulle reali cause che hanno condotto allo stato di crisi».

Non solo pandemia

«Sappiamo della pandemia, sappiamo del costo del metano - rimarca Franz Caruso - E però altre aziende private operanti nel medesimo settore, nonostante tutto, comunque riescono a stare sul mercato. In Amaco c'è quindi qualche elemento di criticità in più, che non sono in grado di attribuire a questa o ad altre gestioni, ma che va indagato. Siamo coscienti della necessità di ricapitalizzare la municipalizzata, ma questa operazione deve essere preceduta dalla redazione di un piano industriale e di risanamento. In buona sostanza - sottolinea il sindaco - mi devo convincere che le risorse destinate al patrimonio dell'Amaco saranno effettivamente impiegate per rilanciare l'azienda».

Trasferimento di beni

In ogni caso la ricapitalizzazione, secondo quanto si è appreso, non sarà perfezionata attraverso una iniezione di liquidità, ma con il trasferimento di beni il cui valore sarà iscritto tra le attività dell'Amaco così da riequilibrare le partite di bilancio. Un'operazione complessa pure sotto il profilo tecnico, non semplice da portare a termine dagli uffici comunali dove notoriamente tutte le pratiche sono rallentate dalla mancanza di personale. Inoltre, alla ricapitalizzazione deve dare il proprio assenso l'Organismo Straordinario di Liquidazione che ancora supervisiona alla gestione amministrativa, a due anni dalla dichiarazione di dissesto.

Servizi carenti

Sullo sfondo si aggiungono le carenze di un servizio storicamente con poco appeal verso i cittadini, su cui viaggiano prevalentemente gli studenti pendolari mentre la città avrebbe bisogno di corse puntuali e numerose, per stimolare i cosentini a lasciare a casa l'auto e, quindi, per alleggerire il traffico, tornato caotico con la riapertura delle scuole. Non sfugge come nessuna campagna di sensibilizzazione all'uso del trasporto pubblico sia stata promossa in coincidenza con il ritorno tra i banchi, né sono state adottate agevolazioni finanziarie per la sottoscrizione di abbonamenti.