La protesta dei dipendenti dell’Amaco, l’azienda del trasporto pubblico locale di Cosenza, scaturisce dalla mancata corresponsione dello stipendio di luglio e della quattordicesima mensilità.

Sit-in davanti al Comune

Le maestranze, convocate per un tavolo di confronto, hanno scelto di disertare l’appuntamento per manifestare davanti a Palazzo dei Bruzi, con l’obiettivo di richiamare l’attenzione della politica sulle problematiche denunciate.

Le colpe della Regione

I due salari dovevano essere liquidati il 20 ed il 27 luglio. I vertici aziendali si difendono: il lockdown ha azzerato per diverso tempo gli incassi dai parcometri mentre la Regione deve ancora accreditare 860 mila euro relativi al bimestre maggio-giugno, oltre ad un ulteriore milione e mezzo di contributi integrativi. Ma anche i lavoratori hanno dovuto sostenere importanti sacrifici, a causa della cassa integrazione.

Le altre criticità

I sindacati denunciano poi altre criticità, tra cui la vetustà del parco macchine, la mancanza di bagni ai capolinea, le poche pause durante i turni e la mancata liquidazione dei ticket mensa. Al nostro microfono Francesco Antonio Sibio, componente dell'esecutivo nazionale Faisa-Cisal.