Il presidente della Camera amministrativa forense Alfredo Gualtieri scrive alla Cassa di previdenza: «I pagamenti dei contributi per quest'anno e per il 2021 vanno annullati e non sospesi»
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Una richiesta d’intervento a sostegno dell'avvocatura è stata avanzata nei giorni scorsi al presidente della Cassa Forense e al presidente del Consiglio Nazionale Forense. È stato il presidente della Camera amministrativa distrettuale per le province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Alfredo Gualtieri, a prendere la penna in mano lamentando «lo stato di grave disagio della classe forense» a seguito delle misure adottate dal Governo per circoscrivere l’epidemia di Covid 19.
Studi legali inoperosi
«Il blocco delle attività giudiziarie e l’inoperatività degli studi legali – scrive il presidente Gualtieri - sta aggravando ulteriormente la crisi in cui già versava l'avvocatura italiana per nulla alleviata dalle misure disposte dal Governo che toccano "solo di striscio" il mondo forense. Si impone, pertanto, l'immediato intervento della Cassa forense che non può limitarsi solo a disporre il differimento dei versamenti in autoliquidazione».
Le misure da adottare
«È in gioco la sopravvivenza degli iscritti, con la stasi totale di ogni attività che comporta l’azzeramento dei redditi. Si chiede, pertanto, che Cassa forense intervenga immediatamente e disponga non solo la sospensione dei contributi per l'anno in corso e per l'anno 2021, ma ne annulli il relativo pagamento e poi altresì emetta nell'immediato, conformemente alle norme del regolamento di assistenza, validi provvedimenti che prevedano la corresponsione di indennità in una misura tale da consentire una dignitosa sopravvivenza agli iscritti tutti, da corrispondersi a cadenza mensile, per un periodo non inferiore a sei mesi dalla cessazione dello stato emergenziale».