Anche Dario Brunori ha fatto capolino in piazza 11 Settembre a Cosenza, questa mattina, alla protesta organizzata in tutta Italia dai lavoratori dello spettacolo.

Settore già in affanno

Chiedono al Governo misure di sostegno concrete per questo particolare comparto, già in affanno prima della pandemia. Perché soffre dell'intermittenza che ne caratterizza naturalmente lo svolgimento ed anche della carenza di un sistema di tutele, oggetto in passato di una contrattazione nazionale ancora non adeguatamente portata a termine.

La chiusura dei teatri, una mazzata

La chiusura di cinema e teatri è stata l'ultima mazzata per il settore, già alle prese con la necessità di recuperare le date saltate nella primavera scorsa a causa del primo lockdown. Davanti la sede della Prefettura ci sono compagnie, associazioni culturali e tutto l'indotto che si muove dietro le quinte: non solo tecnici e maestranze ma anche noleggiatori di impianti audio e luci e trasportatori.

Falsa ripartenza

La ripartenza di giugno era stata meno di un palliativo, avendo comunque lasciato a casa otto lavoratori su dieci. Inoltre, la necessità di contingentare gli accessi in cinema e teatri, anche all'aperto, aveva indotto a fermare molte produzioni. Insostenibili i costi se poi si possono staccare soltanto la metà dei biglietti preventivati.

Il caso dei luna park

Tra i manifestanti anche gli esercenti di spettacoli viaggianti, i luna park: in teoria potrebbero lavorare, con le dovute prescrizioni. Tra l'altro sono già soggetti ad una stringente normativa di sicurezza e nelle ultime settimane si sono attrezzati per evitare assembramenti e garantire le sanificazioni. Ma i sindaci continuano a revocare loro le concessioni, mandando all'aria calendari e spostamenti programmati già da tempo.