Il dibattito sulla riorganizzazione territoriale del nord-est calabrese si accende con la proposta avanzata dall'amministrazione comunale di Corigliano-Rossano: istituire la Provincia della Sibaritide e del Pollino, designando la città come capoluogo.

Un'iniziativa ambiziosa che ha già raccolto il sostegno di molti sindaci dell'area, desiderosi di dare voce e maggiore autonomia a un territorio storicamente marginalizzato. Non mancano perplessità e alternative che potrebbero rendere il percorso più complesso di quanto previsto. Una commissione temporanea è stata già incaricata di lavorare sui dettagli del progetto. Tuttavia, mentre alcuni amministratori  sono favorevoli alla creazione di una nuova provincia, c'è chi solleva obiezioni, ritenendo prioritario investire nel miglioramento dei servizi essenziali, come trasporti e sanità, prima di imbarcarsi in una nuova avventura amministrativa.

Tra le voci critiche emergono quelle di Castrovillari e Cassano, che pur dichiarandosi disponibili a collaborare sulla proposta, restano in silenzio sulla scelta del capoluogo, consapevoli che tale decisione potrebbe diventare il nodo cruciale del dibattito. Infatti, sebbene Corigliano-Rossano miri a porsi come fulcro del nuovo ente territoriale, la questione non ha trovato ancora unanime consenso. La scelta di quale città debba guidare la nuova provincia è destinata a suscitare rivalità e ulteriori discussioni tra i comuni coinvolti.

L'alternativa della Provincia della Magna Grecia

In parallelo, un’altra proposta si sta facendo strada all'interno del dibattito pubblico. Proveniente dal mondo civico, l'idea di creare la Provincia della Magna Grecia prevede una configurazione territoriale diversa, con doppi capoluoghi: Corigliano-Rossano e Crotone. Questo progetto non solo mira a rispettare i requisiti della legge Delrio, che impone un minimo di 350mila abitanti per l’istituzione di nuove province, ma si fonda anche su criteri di omogeneità territoriale, con l'obiettivo di rappresentare l'intera costa ionica calabrese. Mentre Corigliano-Rossano cerca di affermarsi come il centro amministrativo di un nuovo ente, l'ipotesi di includere anche Crotone all'interno della stessa entità provinciale potrebbe allargare la rappresentanza territoriale, includendo una maggiore porzione della Calabria ionica e favorendo un equilibrio tra aree interne e costiere. Il confronto tra queste due visioni è destinato a segnare il dibattito politico e sociale nei prossimi mesi.

Da un lato, c'è l’ambizione di Corigliano-Rossano di affermarsi come un nuovo polo amministrativo, capace di rilanciare la crescita economica e sociale della Sibaritide. Dall’altro, l’idea di una provincia che comprenda anche Crotone, ampliando così la sfera d'influenza della nuova entità territoriale e favorendo la coesione di aree con interessi comuni. I prossimi sviluppi dipenderanno in gran parte dalla capacità dei protagonisti di trovare un equilibrio tra le diverse posizioni e, soprattutto, dalla risposta delle istituzioni nazionali. La nascita di una nuova provincia potrebbe rappresentare un’opportunità per il rilancio di un territorio spesso dimenticato, ma solo se accompagnata da interventi concreti sul fronte dei servizi e delle infrastrutture.