Lavoratori del consorzio di bonifica della Sibaritide di nuovo sul piede di guerra, mentre le organizzazioni sindacali Cgil-Cisl e Uil preannunciano lo stato di agitazione alla luce dei «mancati accordi presi dall’ente dinanzi al primo cittadino della città di Corigliano-Rossano nell’erogazione di due salari prima delle festività natalizie e il mancato pagamento delle restanti 4 mensilità di retribuzioni arretrare. Prossime, inoltre, azioni sindacali tendenti a garantire il reddito e la continuità occupazionale alla totalità dei prestatori d’opera in organico al consorzio.

Nuove proteste

La situazione, secondo i sindacalisti, è drammatica. Si tratta di maestranze addette al servizio d’irrigazione ed impiegati, tecnici e amministrativi. Le parti sociali, a tal riguardo, stigmatizzano il «comportamento dell’amministrazione dell’ente consortile che non ha inteso mettere in campo idonee ed efficaci misure atte a fronteggiare l’attuale condizione delle difficoltà finanziarie dell’ente per la risoluzione della problematica». La qui la richiesta di dimissioni di tutta l’amministrazione e del presidente che la governa Marsio Blaiotta. Per il 7 gennaio, programmata una nuova iniziativa di protesta. Il tutto è contenuto in una nota inviata al Prefetto di Cosenza, al sindaco di Corigliano-Rossano, all’assessore all’agricoltura della regione Calabria, ai vertici del consorzio.