VIDEO | Durante la pandemia è diminuita la produzione di spazzatura ma non la tassa sui rifiuti: «Nelle province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia sono state mantenute le medesime tariffe del 2019»
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
La Confcommercio ha più volte lanciato l’allarme: le limitazioni imposte alle attività commerciali e produttive durante la pandemia stanno mettendo in ginocchio il tessuto economico locale, sferrando colpi mortali a quelli più fragili. A pesare sui conti di imprese ed esercenti anche la tassa sui rifiuti, che «continua a rappresentare per le imprese del nostro territorio un peso insostenibile e spesso ingiustificato, se si considerano le iniquità che lo caratterizzano».
Tari non diminuisce nonostante pandemia
Nonostante la pandemia e il calo del 15% nella produzione dei rifiuti a livello nazionale, «l’ammontare complessivo della Tari si è attestato, nel 2020, su valori analoghi a quelli del 2019 e ciò è preoccupante considerata la peculiarità del 2020, che avrebbe dovuto comportare una conseguente sensibile riduzione di tale imposta» commenta Giovanni Ferrarelli, Direttore di Confcommercio Calabria Centrale.
«Restano invariati – sostiene ancora Ferrarelli - anche i divari di costo tra medesime categorie economiche ed è facile riscontrare come le attività quali ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, siano quelle più sofferenti: il rapporto tra euro/metri quadrati a Crotone registra un costo di ben 27,4 euro, per Catanzaro il rapporto è di 16,7 euro/metro quadrato e per Vibo Valentia di 15,2 euro».
Non solo: «Così come per la gran parte dei Comuni capoluogo di provincia, anche nel nostro territorio si continua a registrare una spesa superiore rispetto ai fabbisogni, dal momento che per Vibo Valentia lo scostamento tra l’importo richiesto ed il fabbisogno è pari al 21,07%, per Crotone è pari al 11,19% e per Catanzaro al 9,58%».
Indicazioni non rispettate
Eppure le richieste dell’Arera, l’autorità che ha assunto funzioni di regolazione e controllo in materia di rifiuti urbani, erano state chiare, ricorda Confcommercio: «Ridurre la parte variabile della tassa tenuto conto della minore produzione dei rifiuti legata alla sospensione delle attività produttive per il Covid-19».
«L’obiettivo era quello di indurre i Comuni al pieno ed integrale rispetto del principio europeo “chi inquina paga”: tale principio sarebbe dovuto essere il pilastro che avrebbe dovuto guidare l’azione degli enti locali nel rideterminare le tariffe in considerazione del particolare periodo storico e degli effetti prodotti dall’emergenza epidemiologica sulle attività produttive. A dispetto della delibera dell’Autorità, i dati esaminati evidenziano come, nelle province di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia siano state mantenute le medesime tariffe del 2019».
Esentare imprese chiuse per Covid
«Auspichiamo –conclude Ferrarelli- che si possa intraprendere un dialogo costruttivo e che, da una parte, si attuino interventi strutturali affinché venga recepito il nuovo metodo tariffario determinato dall’Arera e, dall’altro, siano considerate misure emergenziali, visto il perdurare della diffusione epidemiologica da Covid-1, esentando dal pagamento della tassa tutte quelle imprese che, anche nel 2021, saranno costrette a chiusure dell’attività o a riduzioni di orario ed a quelle che, pur rimanendo in esercizio, registreranno comunque un calo del fatturato e, quindi, dei rifiuti prodotti a causa della contrazione dei consumi».
A Crotone, tra l’altro l’abbattimento della Tari per le imprese era stata anche oggetto di una specifica mozione in Consiglio comunale, che però è stata rigettata. Ci hanno provato poi i comitati di quartiere con una petizione popolare firmata da circa mille cittadini e consegnata nelle mani di sindaco e presidente del Consiglio: chiedono di pagare meno visto i continui disservizi legati a raccolta e conferimento.
A Crotone, stop a tassa di occupazione di suolo pubblico
Intanto, proprio oggi, l’assessorato alle Attività Produttive del Comune di Crotone comunica che è stato prorogato l’esonero della tassa di occupazione di suolo pubblico a favore degli esercenti fino al 30 giugno 2021.
«Il Decreto Sostegni n. 41 del 22 Marzo 2021 – si legge in una nota dell’ente - contiene infatti la modifica del termine di esenzione per il versamento del canone unico, esteso dal 31 Marzo al 30 Giugno 2021. Il beneficio fiscale riguarda le occupazioni effettuate dalle imprese di pubblico esercizio di cui all'articolo 5 della legge 25 agosto 1991 e le occupazioni temporanee che vengono realizzate per l’esercizio dell’attività di mercato. L'Amministrazione comunale conferma di stare al fianco delle categorie penalizzate in questo difficile momento dovuto all’emergenza epidemiologica».