VIDEO | L'iniziativa è promossa dall'associazione datoriale e dai consulenti del lavoro della provincia di Cosenza. Durante il primo appuntamento è stato riproposto il libro del già primo cittadino di Rizziconi
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
La Voce del Libro nasce come spazio letterario tra Confapi Calabria e i consulenti del lavoro della provincia di Cosenza nella convinzione che il mondo della cultura e quello delle imprese non siano destinati a correre lungo binari paralleli, ma debbano invece incrociarsi «perché la cultura è trasversale al modo di fare impresa – ha spiegato Francesca Benincasa coordinatrice dell’iniziativa – C’è un corto circuito culturale che noi cerchiamo di combattere proprio attraverso questi momenti di condivisione e divulgazione del sapere, con la disseminazione valoriale che proviamo a compiere nel corso di questi nostri appuntamenti».
Il libro di Antonio Bartuccio
Ospite della sede regionale dell'associazione datoriale, Antonino Bartuccio ha riproposto all’attenzione la sua pubblicazione Sui sedili posteriori - La nuova libertà, a cura di Luca Lauro con prefazione del ministro del lavoro Marina Calderone. Determinanti le denunce dell'ex sindaco di Rizziconi, sotto scorta dal 2014, per liberare il centro della piana dal giogo asfissiante delle cosche: «La mia libertà è quella di poter camminare a testa alta e di aver dato il buon esempio ai miei figli che posso guardare ogni giorno negli occhi – ha affermato – Vedo che molte cose un tempo impensabili per Rizziconi oggi stanno finalmente accadendo. Pensate all’intitolazione della strada in memoria di Francesco Inzitari, vittima innocente della ‘ndrangheta. La targa con il suo nome campeggia davanti l’ingresso della scuola elementare così da alimentare le riflessioni delle nuove generazioni».
Conoscere per respingere
Introdotto dal vicepresidente nazionale di Confapi Franco Napoli e dal direttore dell'associazione Pasquale Mazzuca, moderato dal giornalista Riccardo Giacoia, l'appuntamento è stato concluso dal magistrato Marisa Manzini: «Sappiamo che le organizzazioni criminali sono riuscite ad insinuarsi nell’economia attraverso imprenditori compiacenti. In questo modo hanno cooptato persone che dal punto di vista sociale appaio come persone perbene. Un aspetto particolarmente pericoloso che si affianca a quello più specificatamente violento – ha sostenuto il sostituto procuratore della Procura Generale di Catanzaro – Gli incontri di Confapi Calabria, a cui partecipo sempre molto volentieri, sono quindi importanti poiché consentono una interlocuzione con i componenti del tessuto economico calabrese. Uomini e donne che fanno impresa e che devono essere formati ed attrezzati per respingere gli interessi ndranghetistici. E per essere attrezzati bisogna conoscere il fenomeno».