«Con il nuovo anno i comuni calabresi hanno avuto la possibilità di stabilizzare tanti lavoratori Lsu-Lpu. Si tratta di risorse fondamentali per il corretto funzionamento degli Enti che grazie al lavoro di queste persone riescono a garantire i servizi essenziali ai cittadini. Se da un lato la stabilizzazione è un'ottima notizia, dall'altro bisogna sottolineare come questa sia arrivata con la riduzione delle ore di lavoro».

È quanto si afferma in un documento sottoscritto da oltre sessanta sindaci del Cosentino che si rivolgono alla Regione Calabria per mettere a disposizione i fondi necessari per aumentare il monte ore dei lavoratori precari.

«In gran parte dei casi, infatti - è scritto nel documento - il monte delle ore settimanali è diminuito e si è passati a contratti da 26 a 17-18 ore; una situazione che si traduce in un doppio problema. Da un lato i lavoratori si trovano con uno stipendio inferiore, dall'altro i comuni si ritrovano ad avere buchi che non possono colmare. Per questo chiediamo alla Regione di intervenire con un contributo che possa riportare i contratti dei lavoratori almeno a 26 ore. È una questione fondamentale su cui urge un intervento deciso anche perché le risorse necessarie sono quelle che i comuni hanno ricevuto negli ultimi venti anni».