Continua lo scontro politico tra Regione Calabria e Camera di Commercio di Catanzaro. Dopo il tentativo della Regione di mettere mano sulla governance dell’ente camerale, presieduto da Daniele Rossi, lo stesso denuncia ora pubblicamente una omissione di atti di ufficio da parte della Regione che dopo le dimissioni di quattro consiglieri non ha provveduto alla nomina dei nuovi come previsto dalla normativa di riferimento. «Nel 2018 la Camera di Commercio ha ricevuto quattro dimissioni, una nel mese di aprile, una nel mese di marzo e due nel mese di luglio – spiega Rossi – e la Regione Calabria aveva l’obbligo, dopo 30 giorni dalla nostra comunicazione, che chiaramente abbiamo fatto nei tempi previsti, di sostituire i dimissionari. Tra i quattro c’è anche Angela Robbe, attuale assessore regionale. Giustamente lei  si è dimessa dopo avere ricevuto la nomina di assessore. Presentando le sue dimissioni ha quindi riconosciuto la validità del consiglio camerale».

Tre categorie senza rappresentanti

Stante il silenzio della Regione Calabria , il segretario generale della Ccia di Catanzaro Maurizio Ferrara, ribadendo l’ordinanza del Tar del mese di dicembre scorso che riconosce piena legittimità dell’insediamento del consiglio camerale, scrive al presidente della giunta regionale e al Dipartimento Sviluppo Economico della Regione Calabria per ribadire l’urgenza di procedere all’immediata sostituzione dei consiglieri che hanno rassegnato le proprie dimissioni dall’organo camerale. Dunque per il presidente Rossi, pur sottolineando la possibilità per il consiglio di lavorare anche senza i nuovi consiglieri, rappresentanti di Legacoop, Coldiretti e Confcommercio, è importante che tutte le categorie siano comunque rappresentate nell’interesse del territorio. «Io potevo anche evitare di manifestare pubblicamente questa situazione – sottolinea Rossi – ma mi chiedo perché tre categorie devono rinunciare ad avere un loro componente in consiglio?» «Com’è noto la Camera ha già trasmesso un fascicolo molto consistente alle autorità competenti - aggiunge Ferrara - per verificare i comportamenti di quest’anno da parte della Regione e degli altri soggetti che hanno contribuito a creare questa situazione di instabilità dell’ente. Non vorremmo essere costretti ad avviare una nuova azione per far rilevare l’inosservanza dei doveri di ufficio da parte degli organi preposti».