Call center, l'allarme dei lavoratori: «Noi i più esposti al rischio contagio»

VIDEO | Nell'area urbana di Cosenza sono presenti diverse aziende con migliaia di impiegati. Ma solo Europ Assistance ha integralmente attivato lo smart working per via dell'emergenza coronavirus. Gli impiegati denunciano: «Tutelate la nostra salute»

di Salvatore Bruno
12 marzo 2020
09:40

Martedì scorso, 10 marzo, all’indomani delle più stringenti disposizioni sugli spostamenti in tutto il territorio nazionale decretate dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al call center di Almaviva di Rende una operatrice ha avuto un attacco di panico. Perché nella sede di Contrada Cutura ancora nessuna precauzione era stata assunta. Ed a quanto pare anche oggi i lavoratori sarebbero esposti a rischio.

Controlli nei call center 

I call center rimangono tra le attività cui è consentito lavorare e però all’interno non sarebbero garantite le condizioni di sicurezza. Fioccano le segnalazioni, anonime perché il timore di ritorsioni frena le denunce e alimenta l’omertà. Chiedono al sindaco Marcello Manna di inviare le ispezioni della polizia municipale nelle ore di punta e non, come avvenuto, la mattina, quando la minore presenza degli operatori consente di sedersi alle postazioni a scacchiera, rispettando così il limite di un metro di distanza tra una persona e l’altra.


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Tutto sulle spalle dei lavoratori

Di fatto al momento questa distanza può essere rispettata perché i dipendenti, timorosi di contrarre il virus, si sono messi in ferie, o in congedo non retribuito. In pratica rinunciano a parte dello stipendio per evitare il verificarsi degli assembramenti. Mentre l’azienda, secondo quanto viene riferito nelle denunce anonime pervenute in redazione, non si procederebbe neppure alla sanificazione di tastiere e postazioni ad ogni cambio turno. 

Rischio contagio

Davanti al pc è inevitabile emettere, parlando, particelle di saliva. Potrebbero costituire veicolo di contagio. Nel frattempo le aziende hanno chiesto la disponibilità a lavorare da casa ma al momento questa ipotesi è lontana dall’essere concretizzata. Nell’area urbana cosentina gravitano numerosi call center e soltanto Europ Assistance ha attivato integralmente lo smartworking.

 

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L'azienda in regola

Europ Assistance ha già svuotato la sede di Rende: «Aver investito negli anni in soluzioni e strumenti per il lavoro agile ed aver accompagnato le persone in questo percorso di trasformazione culturale è stato ed è fondamentale per affrontare oggi questa situazione di emergenza – si legge in una nota dell’azienda - a responsabilità e la serietà dimostrate da ogni collega nel rimanere operativi e salvaguardare la salute di tutti è quello che ci rende orgogliosi».

Il lavoro in sicurezza

«Sin dall’inizio dell’emergenza Europ Assistance ha messo in campo tutte le misure prescritte e consigliate dal Ministero della Salute e continua costantemente a monitorare l’evoluzione dell’emergenza e tutte le attività operative con riunioni quotidiane di un comitato di crisi costituito ad hoc - è scritto nel comunicato - Europ Assistance continuerà a garantire l’operatività dei propri servizi in un’ottica di responsabilità sociale, preservando la sicurezza di dipendenti e cittadini».

Giornalista
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