I giudici hanno stabilito che la normativa sugli interessi moratori non si applica automaticamente ai pagamenti della Pubblica Amministrazione. Esaminata e accolta una controversia in cui una banca cinese cessionaria dei crediti ha richiesto a un Comune 800mila euro per un debito iniziale di circa 300mila
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Con una sentenza di dicembre 2023, recentemente depositata, il Tribunale di Castrovillari ha affrontato una questione di grande rilevanza per gli enti comunali: i crediti delle società fornitrici di energia elettrica ai Comuni per la pubblica illuminazione. Questi crediti, spesso ceduti a società terze, sono soggetti a una normativa (D.lgs. 231/2002) che permette la maturazione di elevati tassi di interesse, aggravando i bilanci comunali.
I comuni, obbligati a rispettare le tempistiche di acquisizione delle entrate e dei trasferimenti, si trovano frequentemente in difficoltà quando non riescono a pagare puntualmente le bollette dell'energia elettrica. I ritardi nei pagamenti comportano non solo gli interessi moratori ma anche quelli anatocistici, causando un aumento sproporzionato delle somme dovute rispetto al debito originario. Per esempio, un debito iniziale di 100.000 euro può lievitare fino a 500.000 euro a causa degli interessi accumulati. In un recente caso, il Tribunale di Castrovillari ha esaminato una controversia in cui una banca cinese, cessionaria dei crediti di una società fornitrice di servizi elettrici, ha richiesto a un comune della provincia di Cosenza il pagamento di oltre 800.000 euro per un debito iniziale di circa 300.000 euro, comprensivo di interessi moratori e anatocistici. L'ente comunale, rappresentato dall'avvocato Giuseppe Tagliaferro, si è opposto alla richiesta, sostenendo che tali interessi non fossero dovuti in quanto non applicabili alle Pubbliche Amministrazioni.
Il Tribunale ha accolto la difesa del Comune, affermando che la normativa sugli interessi moratori e anatocistici non si applica automaticamente ai pagamenti della Pubblica Amministrazione, i cui obblighi di pagamento seguono regole specifiche della contabilità pubblica. Questo principio, che rappresenta un importante precedente, riduce significativamente le pretese creditizie nei confronti dei comuni e contribuisce a salvaguardare gli equilibri dei loro bilanci. Questa decisione del Tribunale di Castrovillari è di grande importanza per molti enti comunali, che spesso si trovano ad affrontare problemi simili. Il ridimensionamento delle pretese creditizie, grazie a questo indirizzo giurisprudenziale, fornisce un significativo sollievo ai bilanci comunali, già messi a dura prova dalla gestione delle risorse finanziarie.