Sedili per conducenti che sembrano sedie a sdraio trovate su un arenile dopo una mareggiata, gomme completamente a terra, altre liscissime. E poi, ancora, tergicristalli non funzionanti che obbligano i mezzi a fermarsi in caso di pioggia. Riscaldamenti e aria condizionata guasti, sporcizia.

 

I mezzi della Lamezia Multiservizi sono obsoleti, fatiscenti, decisamente pericolosi. «Quando partiamo dobbiamo farci il segno della croce, non sappiamo come andrà, se arriveremo a destinazione oppure no», confida uno degli autisti storici della società partecipata. Il mezzo più recente, ci spiegano, è stato acquistato nel 2004. 

 

I lavoratori sono in stato di agitazione, non sono stati loro pagati le mensilità di dicembre e la tredicesima. Non ricevono i buoni pasto da quattro anni. L’azienda naviga a vista, tra debiti e crediti milionari. E loro, tramite il sindacato Faisa Cisal, hanno deciso d dire basta.

 


Il settore trasporti è l’unico che riceve dalla Regione un contributo. E ogni volta che questo arriva viene utilizzato per tamponare l’enorme buco in cui versa la società che vanta circa 260 dipendenti. Ora, spiega Domenico Marchio, sindacalista Faisa Cisal, «chiediamo lo scorporo dei trasporti dalla Lamezia Multiservizi». A prendere in mano il ramo potrebbero essere il Comune o la Regione.