Attracco dei tir a Reggio, Falcomatà: «Governo tuteli cittadini, non privati»

Il sindaco interviene sul progetto di trasferimento del traffico dei mezzi pesanti che attraversano lo Stretto da Villa San Giovanni al porto cittadino 

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di Redazione
1 dicembre 2018
18:52
Il porto di Reggio Calabria
Il porto di Reggio Calabria

«Il futuro di un territorio non può essere piegato agli interessi privati. L’autoproclamato governo del popolo ha deciso di accogliere la proposta avanzata da due società private di navigazione spostando l’attracco dei mezzi pesanti da Villa San Giovanni al centro cittadino di Reggio Calabria. È un progetto insensato, oltre che altamente dannoso, di fronte al quale ci opporremo con assoluta fermezza». È quanto dichiara il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà commentando la notizia del parere positivo rilasciato dal Ministero dell'Ambiente sul progetto di trasferimento al porto di Reggio Calabria del traffico dei mezzi pesanti che attraversano lo Stretto.


«Nonostante gli enti locali abbiano concordemente individuato un altro luogo dove realizzare il nuovo attracco che consenta di decongestionare il centro cittadino di Villa San Giovanni - ha aggiunto il Sindaco - il Ministero dell'Ambiente ha dimostrato per l'ennesima volta quanto questo Governo non abbia affatto a cuore gli interessi dei territori e dei cittadini, ma solamente quello dei potentati economici privati».



Secondo Falcomatà «la richiesta dei due armatori risulta infatti funzionale solamente alla necessità di abbattere i costi di traversata nella tratta Villa San Giovanni Tremestieri, avvicinando l'attracco a Reggio Calabria ed aumentando in questo modo il proprio profitto privato a dispetto della salute e dei programmi urbanistici per la crescita socioeconomica del territorio».


Il sindaco ha ricordato che «tutte le amministrazioni locali, i Comuni di Reggio Calabria e Villa San Giovanni, la Città Metropolitana, la Regione Calabria, l'Azienda Sanitaria, si sono battuti in questi anni, producendo una lunga serie di atti formali trasmessi ufficialmente, contro il procedimento avviato dal Ministero dell'Ambiente, considerandolo apertamente una scelta scellerata, incompatibile con i programmi di sviluppo del territorio».


Per questi motivi Falcomatà definisce «deprecabile l'atteggiamento svogliato ed assente dei rappresentanti parlamentari eletti sul nostro territorio, apparentemente piegati anch'essi agli interessi privati ai quali il Governo sembra rispondere, oppure, nella migliore delle ipotesi, impegnati esclusivamente a produrre emendamenti spot che nei fatti non producono alcuna ricaduta concreta sul territorio. È giunto il momento di raccogliere le istanze che provengono dalla nostra comunità, Reggio non consentirà che possano realizzarsi i progetti di chi vorrebbe banchettare ai suoi danni come è avvenuto in passato».


«Il presidente del Consiglio dei Ministri – ha incalzato il primo cittadino -, che è stato in visita nella nostra città e che si è dichiarato disponibile ad avviare ogni interlocuzione per lo sviluppo del nostro territorio, sappia che se il progetto dovesse proseguire sul binario intrapreso, questo sarà un terreno di scontro frontale con le istituzioni locali, le cui legittime istanze sono state fino ad oggi calpestate dall'Esecutivo nazionale».


Falcomatà ha poi suggerito «al Ministro dei Trasporti, anche lui recentemente ospite della nostra Città, che è giunto il momento di mettere in pratica quello che tanto ha sbandierato durante la campagna elettorale, ossia la tutela degli interessi dei cittadini contro quello dei privati.


In chiusura il sindaco ha sollecitato il Governo a revocare «il provvedimento autorizzativo, in virtù della richiesta corale di un'intera comunità, pronta se necessario ad affermare anche in piazza il diritto della Città a difendere le prerogative di un programma concreto di sviluppo, certamente incompatibile con un progetto che, in nome di un vantaggio economico per pochi, porterebbe un impatto urbanistico ed ambientale pesantissimo, alterando il percorso programmato e condiviso da tutte le amministrazioni locali».

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