Lavoratrici e lavoratori, tutti part time ed in larga parte monoreddito, che ancora non hanno percepito il salario di settembre e la 14esima mensilità. Sono quelli in forza alla Siarc di Catanzaro, l'azienda che si occupa dei servizi di ristorazione dell'Asp di Cosenza.

La situazione, soprattutto in questo periodo pandemico, crea «comprensibile disagio personale e delle rispettive famiglie» scrivono Andrea Ferrone segretario generale della Filcams Pollino Sibaritide Tirreno e Luciano Campilongo della Uil.

«Inqualificabile ed inquietabile» definiscono l'atteggiamento dell'azienda che «non è nuova a tale intollerabile atteggiamento». Da anni infatti il sindacato denuncia ritardi nei pagamenti insieme ad «altri problemi logistici, quelli legati alle attrezzature, la gestione del personale, su cui ci le organizzazioni sindacali avrebbero tanto da dire».

Nessuna comunicazione ufficiale


Ferrone e Campilongo sottolineano che il «problema principale» ora più che mai è il «sostentamento alle lavoratrici ed ai lavoratori, tanto più in questo periodo di grave pandemia dove tutte/i sono esposti anche a rischio Covid-19» ma allo stesso tempo deunciano «lo sprezzante atteggiamento della Siarc nei confronti del sindacato» a cui l'azienda non si degna neppure più di inoltrare alcuna comunicazione ufficiale.

Una situazione che «non è più tollerabile» e che presto porterà le organizzazioni sindacali a scrivere formalmente al commissario Asp Bettelini «per chiedere di intervenire con un urgente richiamo della Siarc, informando anche la Prefettura del reale disagio sociale ed economico che tale situazione sta creando. Lo dobbiamo alle lavoratrici ed ai lavoratori che, nonostante tutto, ogni giorno assicurano l’essenziale servizio ai malati ricoverati».