Se gli imprenditori agrumicoli non hanno mai avuto vita facile in Calabria, la stagione che ci stiamo lasciando alle spalle ha messo ulteriori ostacoli sul percorso di chi di questo mestiere vive.  

 

Il clima ha fatto maturare tardivamente le clementine precoci, facendole entrare nel mercato in contemporanea ad altre qualità. Questo ha provocato un eccesso di prodotto che ha saturato i mercati e fatto crollare i prezzi e la domanda.

 

«Ci sono stati giorni in cui abbiamo addirittura sospeso la raccolta – ci spiega Raffaele Mangani, titolare dell’omonima azienda di Pianopoli - non siamo nemmeno riusciti ad arrivare a quei mercati esteri di solito facilmente abbordabili».

 

Una stagione insomma da dimenticare, calata in un contesto già complesso in cui «se va bene, si va in pari con le spese». Ci sono poi state le gelate. Il signor Mangani, ad esempio, ha perso tutti i limoni. A resistere sono state per lo più le arance, ma a fatica.

 

Un panorama frastagliato quello dell’agrumicoltura, su cui da tempo si spende battagliera la Coldiretti che annuncia per il 6 marzo un convegno sul tema a Rosarno.

 

«La campagna agrumicola, ormai alle battute finali, è stata negativa sotto tutti i fronti con le imprese in affanno – afferma il presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto – e per un mix di situazioni (calamità, prezzi bassi, invasioni di agrumi importati dall’estero ecc.) i conti non tornano e gli agricoltori non coprono nemmeno i costi di produzione».

 

«La sproporzione – spiega Aceto - è clamorosa: per ogni euro speso dal consumatore in clementine fresche, soltanto 12/20 centesimi finiscono nelle mani di chi ha coltivato la terra e raccolto i frutti: così non può essere. La mobilitazione si svolgerà con varie forme e modalità e a Rosarno sarà fatto un realistico bilancio poichè Coldiretti vuole programmare il futuro e mettere in campo strategie e strumenti per affrontare la difficile situazione con una attenzione particolare alla filiera agrumicola: l’impegno e la volontà di Coldiretti è di passare dalla crisi alla valorizzazione e remunerazione del prodotto».



«Nella Piana di Rosarno - Gioia Tauro, poi, si connette ed è sempre di stringente attualità lo stretto rapporto tra giustizia economica e giustizia sociale – aggiunge ancora -.  Se nei passaggi di filiera venissero riconosciuti prezzi adeguati ed equi al prodotto agricolo, sarebbe un bel segnale per l’eliminazione della catena di sfruttamento che vede coinvolte imprese agricole e lavoratori». 



Il convegno vedrà gli interventi tra gli altri dei sindaci di Rosarno e San Ferdinando Giuseppe Pedà e Andrea Tripodi, del dirigente generale del Dipartimento agricoltura Giacomo Giovinazzo; di Romano Magrini, capo area lavoro e relazioni sindacali della Coldiretti nazionale. Le conclusioni saranno tenute dal presidente di Coldiretti Calabria, Franco Aceto.

 

Nel corso dell'incontro sarà fatta un'analisi del comparto agrumicolo e saranno illustrate esperienze positive da parte di cooperative e imprese protagoniste della filiera agrumicola.