«La commissione europea sarebbe intenzionata a dare il via libera ad un contingente aggiuntivo a dazi zero sull'import di olio di oliva tunisino».
A lanciare l’allarme è Innocenza Giannuzzi, presidente Agricoop, secondo la quale «la commissione Europea avrebbe confermato le sollecitazioni ricevute dal governo tunisino per chiudere l’accordo in tempi brevi: la richiesta prevede la concessione per il biennio 2019-2020 di un contingente a dazi zero di 30 mila tonnellate, scaduto nel 2017, che si andrebbe ad aggiungere alle 56.700 tonnellate di importazione già esenti da tariffe doganali previste dall'accordo di associazione Unione Europea - Tunisia del 1995».


La presidente si chiede se l’Unione Europea si sia posta «il problema del disequilibrio tra domanda e offerta».
«Per noi non è cosi – risponde -, sono ormai anni che combattiamo contro l’arrivo, spesso illegale, dell’olio tunisino. La Sicilia la scorsa settimana ha lanciato l’allarme dell’arrivo di olio Bio di provenienza Tunisina, dichiarando che se si procederà cosi, tutte le aziende produttrici di olio saranno destinate a chiudere».


E ancora: «Ci chiediamo se è mai possibile non tutelare il Made in Italy, se è possibile cedere alle sollecitazioni del governo Tunisino e mettere a rischio le aziende italiane e, soprattutto, quelle calabresi che spesso sopravvivono tra mille difficoltà».


«Quale sarà il destino dei produttori?» incalza Giannuzzi, «trasformare i frantoi in musei e gli uliveti in giardini?»
«Abbiamo un patrimonio di imprese, di persone, di territori da tutelare e da difendere, che vi siano rapporti internazionali ma che questi non incidano negativamente sul prodotto calabrese», conclude Giannuzzi.