VIDEO | Al fine di garantire la sicurezza dei voli al Tito Minniti, occorrerà ancora essere autorizzati prima di atterrare e qualificare l'equipaggio. Intanto, tra le nuove tratte annunciate in questo 2023, Aeroitalia cancella quella per Firenze
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Anche nell’anno appena iniziato, non si potrà atterrare a Reggio Calabria senza specifica qualificazione dell’equipaggio. «Un programma di addestramento per la qualificazione del Comandante, comprendente un briefing a terra e la familiarizzazione in volo tramite ricognizione». Questa una delle condizioni richieste per essere autorizzati ad atterrare nella città dello Stretto, riportata tra le informazioni aeronautiche (Aip) relative allo spazio aereo nazionale che Enav ha aggiornato e che entreranno in vigore dal prossimo 26 gennaio. In quest’obbligo si concretizza la restrizione determinata da alcune limitazioni che la pista 15/33, l’unica utilizzata nello scalo, si trascina da tempo per le quali Sacal ed Enav stanno lavorando per ridurne l’impatto con nuove procedure.
L’obbligo di addestramento dell’equipaggio
«L'operatore che intende utilizzare l'aeroporto di Reggio Calabria deve qualificare il pilota in comando in accordo ai requisiti di qualificazione contenuti nel Regolamento 965 del 2012 di Unione Europea e Agenzia europea per la sicurezza aerea Easa. Nulla, da questo punto di vista è mutato rispetto a prima», spiega Michele Buonsanti, pilota civile e docente di Modelli per la Sicurezza del Volo e di Sicurezza e procedure della navigazione aerea presso il dipartimento di Ingegneria dell'università Mediterranea di Reggio Calabria e consigliere del Comitato italiano per la Sicurezza del Volo, richiamando quanto riportato nel documento di Enav.
Un dato è certo, dunque, la qualificazione del pilota continua ad essere richiesta, pena la mancata autorizzazione ad atterrare al Tito Minniti. Il sentiero di discesa a Reggio non è, infatti, lineare ed è richiesto un intervento manuale del pilota per portare il vettore a terra.
L’atterraggio a vista nello scalo di Reggio
Nell’aeroporto Tito Minniti di Reggio Calabria, scalo non classificato come strumentale, l'ultima fase dell'avvicinamento alla pista 15/33, richiede procedure diverse dagli altri scali per l’atterraggio. Le motivazioni sono legate alla posizione della stessa e alla collina che si erge a sud del campo visivo del pilota. Una condizione di limitata visibilità che non consente il completo automatismo della manovra di atterraggio.
Dunque piuttosto che l’atterraggio strumentale praticato negli altri aeroporti, anche se non in tutti con la stessa regolarità, a Reggio Calabria l’atterraggio avviene a vista perché è necessario che il pilota intervenga manualmente per condurre a terra il vettore. La procedura è quella del circling, con minime di visibilità diverse da quelle previste per l’atterraggio strumentale.
Il quadro di criticità delineato da Enav
Per atterrare è necessaria una traiettoria prescritta per allinearsi alla pista e «in condizioni di forte vento, il mantenimento della suddetta traiettoria potrebbe indurre angoli di inclinazione accentuati». Si legge nel documento Enav. Inoltre «la particolare conformazione del terreno circostante e la presenza di avvallamento sulla pista 15/33 possono generare illusioni ottiche e le operazioni di decollo, riattaccata e richiedono particolare attenzione per la presenza di colline a sud del campo». Questo il quadro di criticità che Enav mette nero su bianco per atterrare a Reggio Calabria e rispetto al quale Enac ha ritenuto di intervenire con un comunicato in cui spiegare che sono le condizioni di vento al traverso e le non conformità orografiche dello scalo continuano a blindare la classificazione del Tito Minniti. Con riferimento all’aeroporto di Reggio Calabria, soggetto a restrizioni, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (Enac) evidenzia di «aver dato seguito alla recente decisione dell’Agenzia Europea sulla Sicurezza Aerea, Easa, in merito alla categorizzazione degli aeroporti in base ai requisiti di addestramento imposti, a tutela della sicurezza del volo, ai comandanti degli aerei che intendono operare sullo scalo di Reggio Calabria». Dunque un atto dovuto per garantire la sicurezza dei voli, il mantenimento delle restrizioni per atterrare a Reggio Calabria.
Interventi per mitigare impatto delle limitazioni: la procedura commissionata da Sacal a Enav
L'amministratore Sacal, Marco Franchini, lo scorso settembre aveva dichiarato di avere l’obiettivo di consentire a tutti gli equipaggi di atterrare a Reggio, attraverso procedure più accessibili ed economicamente molto meno gravose per le compagnie.
«Stiamo lavorando con Enav per mettere a punto una nuova procedura – ha dichiarato lo scorso settembre – e sono fiducioso che entro marzo 2023 essa sarà messa a punto e validata da Enac».
Come ha riferito anche Enac, «si sta valutando il progetto di una nuova procedura di volo sperimentale commissionata dalla società di gestione Sacal a Enav, la società che gestisce i servizi per la navigazione aerea, in base alla quale, sfruttando sia le informazioni satellitari, sia le nuove strumentazioni a bordo dei velivoli, si potranno marginalizzare alcune delle limitazioni che caratterizzano l’attuale avvicinamento curvilineo per la pista 33». Dunque si lavora per marginalizzare, non rimuovere, alcune limitazioni.
I lavori per la riqualificazione degli aiuti visivi luminosi
A ciò si aggiunga che è prevista, tra i lavori di ammodernamento del Tito Minniti, anche la riqualificazione degli aiuti visivi luminosi. Un’azione che concorrerà a migliorare le condizioni di visibilità in fase di discesa, anche se non risolverà completamente la criticità. È, infatti, già scaduto lo scorso 16 gennaio, a trenta giorni dalla pubblicazione sul portale Appalti di Sacal, il bando di gara per l'affidamento dei lavori
La ditta è in fase di individuazione con il criterio dell’offerta economica più vantaggiosa. L'importo messo a bando è di quasi 2 milioni e 900 mila euro. Si tratta di un intervento particolarmente strategico perché strettamente legato al miglioramento delle condizioni di visibilità in fase di atterraggio.
L’attesa di nuove tratte e già un volo cancellato
Arriva, in questo 2023, anche la prima notizia sui voli annunciati da e per il Tito Minniti di Reggio Calabria e non è positiva. La nuova compagnia area a capitale interamente privato Aeroitalia compie un passo indietro. Rispetto agli annunci delle scorse settimane con riferimento all'estate 2023, cancella i voli per Firenze e mantiene per quelli per Milano Bergamo, per altro il primo ad essere annunciato, modificando però i giorni e la decorrenza. Il dietrofront riguarda anche l'aeroporto di Lamezia Terme. Dal 3 luglio (non più da giugno) all’8 settembre 2023 da Reggio Calabria si volerà, dunque, solo per Milano Bergamo, non più venerdì e domenica ma lunedì e venerdì.
Si modifica in peggio uno scenario che, di fatto, è ancora di attesa e che a oggi conta solo sulle due tratte giornaliere per Roma Fiumicino e Milano Linate con Ita Airways.
Attese le tratte per Venezia, Torino e Bologna in primavera
Ancora da concretizzare restano, infatti, le nuove rotte verso Venezia, Torino e Bologna, individuate in conferenza dei servizi lo scorso ottobre. Coperte con lo stanziamento della Regione di 13 milioni di euro (più tre milioni di pregressi fondi statali non spesi) a titolo di oneri di servizio pubblico, esse sono state annunciate per la prossima primavera. Devono, però, ancora essere assegnate alle compagnie aeree che dovranno garantirle.