Aeroporto dello Stretto, la Città metropolitana di Reggio prova a stanare Sacal e Regione

Mozione unanime che chiede la convocazione di un Consiglio straordinario aperto ai neo parlamentari, ai vertici della società di gestione e della Cittadella per conoscere il piano di sviluppo per il Tito Minniti
di Riccardo Tripepi
22 marzo 2018
18:26

Un Consiglio metropolitano straordinario aperto alla partecipazione dei nuovi parlamentari calabresi eletti e dei vertici della Sacal per fare il punto della situazione e conoscere finalmente il piano di rilancio per l’aeroporto dello Stretto.

Questo il mandato che i consiglieri metropolitani in maniera unanime hanno dato al sindaco Giuseppe Falcomatà, sottoscrivendo e approvando una mozione presentata dal vicesindaco Riccardo Mauro. Un modo per richiamare la Sacal alle proprie responsabilità davanti ad uno scalo che stenta a trovare un dimensione idonea alle aspirazioni e alle esigenze della Città Metropolitana.


 

Importante la condivisione unanime della mozione che riconosce l’impegno fin qui messo in campo dal sindaco e rafforza il suo mandato nella trattativa con Sacal. «Dobbiamo ricordare – dice la mozione - che questa Amministrazione ha impedito che il Tito Minniti chiudesse, finanziando per ben due volte l’esercizio provvisorio della Sogas decotta con variazioni di bilancio successivamente approvate all’unanimità dal consiglio metropolitano. Il sindaco Falcomatà ha piantonato il Ministro dei Trasporti affinché l’aeroporto non chiudesse e affinché Alitalia, anch’essa ridotta al lumicino, non abbandonasse Reggio, sia pur con voli con orari, frequenze e costi non soddisfacenti. Ma l’aeroporto di Reggio Calabria, a differenza di quello di Crotone, non ha mai chiuso».

 

Adesso, però, sarebbe il momento per l’azione da parte di Sacal, mai consiglieri metropolitani non sono convinti della bontà dell’azione della società di gestione. «Le notizie di questi ultimi giorni non sono incoraggianti, mentre pare che da giugno Ryanair volerà anche da Crotone, oltre che da Lamezia, per Reggio nessuna nuova compagnia aerea toccherà le piste del Tito Minniti, ma, di più, BluPanorama taglia e riduce la frequenza dei voli dall’Aeroporto dello Stretto».

Per i consiglieri metropolitani potrebbe anche esserci un piano Sacal per dirottare tutti il traffico verso Lamezia anche in considerazione della mancata attivazione del piano di riassorbimento dei dipendenti ex Sogas.

 

Che futuro per il Tito Minniti?

E poi un mandato specifico . «Chiediamo al sindaco di convocare nel più breve tempo possibile un Consiglio Metropolitano straordinario al quale siano presenti i neo deputati e senatori eletti, il presidente della giunta regionale, i consiglieri Regionali di maggioranza eletti dai cittadini metropolitani di Reggio Calabria e l’a.d. di Sacal, affinché espongano quale sia il piano di sviluppo previsto per l’aeroporto Tito Minniti, quali siano state le misure adottate per programmarne il rilancio. Vogliamo sapere a che punto sono le procedure per l’ampliamento dell’aerostazione; Vogliamo sapere perché ad oggi la stragrande maggioranza dei lavoratori che espletano il proprio servizio presso il nostro scalo sono residenti in altre province e conseguentemente perché non siano stati rispettati gli accordi per il riassorbimento dei lavoratori licenziati dalla Sogas».

 

Le bordate alla Regione

E poi una stoccata alla Regione: «Pretendiamo che la Regione Calabria, in attuazione alla Legge Delrio, finalmente completi il passaggio delle deleghe alla Città Metropolitana di Reggio Calabria; Pretendiamo che la Regione Calabria, finalmente, prenda atto dell’esistenza della Città Metropolitana coinvolgendo questa Amministrazione nella programmazione e pianificazione delle azioni incidenti sul nostro territorio e che sia vista come un’opportunità e non un pericolo per lo sviluppo regionale».

Adesso si attende la data per il Consiglio Metropolitano straordinario, ma la sensazione è che la Metrocity voglia stanare i consiglieri regionali e l’amministrazione Oliverio che, fin qui, si è limitata a fare spallucce disinteressandosi del futuro dello scalo reggino. Una mozione, dunque, che ha anche un chiaro sapore politico all’indomani della chiusura delle urne, alla vigilia delle prossimi elezioni e con il Pd che sta attraversando il momento più delicato della sua storia.

 

Riccardo Tripepi

Giornalista
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