Continua il “mistero” sul piano industriale della Sacal, la società aeroportuale che gestisce i tre scali calabresi. Dopo mesi in cui i sindacati avevano chiesto a più riprese delucidazioni sull’esistenza dello strumento economico, tra l’altro necessario affinché si possa procedere alla realizzazione della tanto agognata aerostazione, lo scorso settenbre il presidente De Metrio annunciò che questo era stato completato.

Ed è da allora, lamenta la Filt Cgil che la sigla non riesce a disporne. Durante la convocazione a Confindustria Catanzaro, «il Presidente De Metrio ha chiarito, su esplicita domanda della Filt-Cgil, che ci sarebbe stata solo un’esposizione - spiega una nota -  ma non avrebbero consegnato in forma cartacea o in forma digitale il Piano industriale ai sindacati. “Accontentatevi di quello che vi diciamo”, è stata l’incredibile risposta».

«Crediamo che dagli anni Sessanta in poi mai nessuna azienda si sia comportata in questo modo. Cosa sarebbe successo se un atteggiamento simile fosse stato assunto da aziende come Trenitalia, Rfi, Italo, altri gestori aeroportuali sparsi per l’Italia, oppure per restare in Calabria aziende come Ferrovie della Calabria oppure Mct? Di tutte queste aziende abbiamo avuto i loro piani industriali, di Sacal invece no!», attacca il sindacato che prosegue poi definendo quanto accaduto «un atteggiamento padronale inaccettabile, fuori dal tempo e fuori dalla comprensione che evidenzia il modo di intendere le relazioni industriali dei dirigenti della Sacal. Eppure De Metrio è il presidente di una società che, fino ad oggi, è a maggioranza pubblica e che, purtroppo, ha tutta l’intenzione di diventare a maggioranza privata».

Nino Costantino, segretario generale Filt-Cgil Calabria, si rivolge al governatore Occhiuto e al sindaco di Lamezia Terme chiedendo di intervenire sulla vicenda e avverte: «Se la Sacal non fornisce immediatamente il Piano industriale ai sindacati, e per quanto ci riguarda innanzitutto alla Filt-Cgil che lo ha formalmente richiesto, si evidenzia la volontà aziendale di non farci svolgere il nostro ruolo a difesa degli interessi di chi rappresentiamo, dei diritti dei lavoratori e dello sviluppo del territorio».