VIDEO | Iniziativa promossa del Centro studi “Caporale” in collaborazione con Bankitalia ed alcune di associazioni di categoria tra cui Confcommercio
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La grave crisi legata all’emergenza covid ha amplificato le difficoltà di accesso al credito da parte delle imprese attraverso il sistema bancario. Una criticità che logora l’economia calabrese e che rende gli imprenditori vulnerabili e facili prede di usurai e criminalità organizzata.
Da qui l’impegno del Centro studi “Don Francesco Caporale” che, insieme ad una delegazione di associazioni tra cui Confcommercio Calabria, ha presentato oggi alla stampa un progetto in collaborazione con il direttore della filiale catanzarese della Banca d’Italia, Sergio Magarelli con il quale è stato creato un tavolo permanente di monitoraggio e sorveglianza.
Attraverso una email ed un numero di telefono dedicato gli imprenditori potranno segnalare tutte le problematiche e i rallentamenti burocratici.
Ecco i contatti: allertacredito@gmail.com o tramite messaggio whatsapp al numero 392/4393781. Tra le altre associazioni coinvolte anche Liberamente Calabria, Eu20, STM srl e Forum delle Associazioni.
Monitoraggio e sorveglianza
«Il ruolo di monitoraggio che le associazioni stanno svolgendo – ha spiegato Alberto Tiriolo del Centro studi “Caporale” - si è sostanziato nell’invitare la direzione e la vigilanza della Banca d’Italia a supportare le istanze di quella fascia imprenditoriale che non ha tutela e che è stata abbandonata dalle Poste Italiane e che non è stata supportata dalle banche nella richiesta di finanziamento.»
«Il crollo dei consumi e l’azzeramento degli incassi per la maggior parte di loro, ha rappresentato un’ecatombe economica, soprattutto nei nostri territori contraddistinti da crisi endemica e tessuto commerciale molto fragile – ha detto il presidente di Confcommercio Calabria Pietro Falbo -. Le misure del governo e degli altri enti sono arrivate tardive anche per la burocrazia bancarie e le istruttorie per niente semplificate applicate dagli istituti.»
«Occasione ghiotta per usurai e criminalità»
«A fronte del potenziale rischio dell’usura – ha detto Tiriolo - che risponde prontamente all’esigenza di cassa degli imprenditori in crisi, le istituzioni bancarie non hanno svolto con efficienza il loro ruolo. Grazie alla sinergia con le altre associazioni, quindi, abbiamo delineato un documento che ci impone di vigilare sulla concessione al credito. Abbiamo il dovere – ha concluso Tiriolo - di rendere forte la nostra struttura sociale e questo può avvenire attraverso la vigilanza sulle attività delle banche, fungendo da interfaccia con le aziende per dare risposte alle loro difficoltà soprattutto relativamente ai finanziamenti sui fondi di garanzia.»
Anche Falbo ha evidenziato che «tutte queste criticità giovano alla criminalità organizzata che supplisce con l’usura alle necessità di liquidità delle aziende e delle loro famiglie. Il rischio usura sul nostro territorio è un rischio reale, lo abbiamo detto più volte, perché i falsi benefattori che bussano agli esercizi commerciali arrivano spesso prima di ogni altro per dare sollievo economico a chi in quel momento non ha possibilità di accedere al credito. Quello che serve non un atto d’amore, ma un’ammissione di responsabilità da parte delle banche, una volta per tutte chiamate a rispondere ad un’esigenza macrosociale, che potrebbe ripercuotersi a cascata sull’intero sistema produttivo.»