INTERVISTA | L'incontro è stato promosso dalla Lega, presente il direttore generale del Dipartimento Programmazione Comunitaria della Regione Calabria Maurizio Nicolai
Tutti gli articoli di Economia e lavoro
C'è un contesto territoriale e di sistema pubblico carente del quale, nella distribuzione dei fondi del Pnrr, nessuno ha tenuto conto e che oggi impone di ridisegnare i programmi di investimento della ingente mole di finanziamenti del Piano di Ripresa e Resilienza, straordinaria opportunità di sviluppo anche per la Calabria per adesso ancora soffocata dalle mille criticità che ne frenano la piena attuazione.
Le criticità della Calabria
Nel dibattito promosso a Palazzo Arnone di Cosenza dalla deputata Simona Loizzo, il direttore generale del Dipartimento Programmazione Comunitaria, Maurizio Nicolai, ha puntato l'indice sulla mancanza delle precondizioni necessarie per spendere questi soldi in maniera efficiente, rispetto ad altre zone del Paese, determinando così diverse velocità di spesa. In Calabria il quadro è di estrema sofferenza: comuni in dissesto e predissesto, mancanza di aree industriali attrezzate per attrarre insediamenti produttivi, servizi pubblici essenziali ridotti al lumicino con molti comuni che condividono a scavalco il personale dirigente.
Essere realisti
«La situazione – ha spiegato Maurizio Nicolai nel corso della sua articolata analisi - è stata rappresentata pure dal ministro Raffaele Fitto. Bisogna essere realisti e rendersi conto che gli attuali scenari non consentono di raggiungere dappertutto i risultati auspicati. In Calabria il rafforzamento amministrativo è una priorità. Perché non basta rovesciare sui territori una vagonata di risorse. Servono le strutture burocratiche delle amministrazioni locali per collocare queste risorse. Per cui è giusto partire da qui».
Evento partecipato
Hanno partecipato il commissario liquidatore di Sorical, Cataldo Calabretta, e in videoconferenza, il Commissario della Lega Calabria Giacomo Francesco Saccomanno. La presenza dell'Eurodeputato leghista Valentino Grant, del gruppo Identità e Democrazia, ha offerto l'opportunità di riflettere sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto. Un recentissimo emendamento approvato in Commissione Trasporti a Strasburgo potrebbe portare all'inserimento dell'opera tra quelle considerate strategiche e quindi finanziabili a livello comunitario. Altrimenti l'Europa non scucirà un centesimo. Grant si dice pure ottimista rispetto alle altre infrastrutture attese in Calabria e Sicilia: «Sono certo – ha detto – che partendo da una grande opera di potrà generare un effetto trascinamento sulle altre direttrici di collegamento».