VIDEO | Il parco urbano ha ospitato la cerimonia alla memoria del brigadiere morto in servizio nel tentativo di salvare dei marinai in difficoltà. Allo svelamento dell'opera realizzata da Antonio La Gamba ampie rappresentanze di società civile e autorità
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«Gaetano Miscia, in memoria di un eroe»: con queste parole l’Arma dei carabinieri ha siglato il 28 novembre la giornata di memoria e condivisione dedicata al brigadiere scomparso 38 anni fa durante un tentativo di salvamento nello specchio d'acqua antistante il porto di Vibo Marina. Il parco urbano del capoluogo, ha ospitato la cerimonia d'inaugurazione del monumento alla sua memoria, realizzato dall’artista cittadino Antonio La Gamba, e salutato da cittadini, bambini delle scuole elementari, amministrazione comunale autorità religiose e militari, ed ovviamente una ricchissima rappresentanza di esponenti delle forze dell’ordine: dai Carabinieri a cavallo alla Guardia Costiera, dalla Guardia di Finanza alle associazioni di combattenti, passando per la Croce Rossa.
Una comunità unita e civile
Tutti si sono stretti attorno alla vedova del brigadiere, ivi presente, in un abbraccio commosso che ha costituito davvero una bella pagina di sensibilità civile. L’inaugurazione era stata preceduta da un concerto tenutosi nella navata della vicina chiesa Regina Pacis, dove l’ensemble d’archi del conservatorio Torrefranca, diretto da Emily Bernecoli, aveva proposto un repertorio arricchito dalla composizione del maestro Sergio Coniglio, dedicato alla memoria del Brigadiere. Sia il Sindaco Maria Limardo che il prefetto Francesco Zito hanno sottolineato l’importanza di simili giornate, che contribuiscono a cementare il rapporto tra la comunità vibonese e le sue più alte istituzioni. Il vice comandante provinciale Luca Romano, dal canto suo, in qualità di uno dei massimi esponenti dell’Arma vibonese, ha dichiarato: «Oggi ricordiamo un eroe. Al sacrificio del brigadiere Miscia, viene tributato l’onore che come merita. La vicinanza della città, la sua risposta, ci fa capire quanto si abbia bisogno di simboli, di punti di riferimento e di valori. Ma ci sono ancora tanti esempi di sacrificio da riportare alla memoria di tutti, ancora da scoprire».