In finale. Con merito, anche se in extremis. È la piacevole sorte toccata a Rosella Postorino, talentuosa scrittrice originaria di Reggio Calabria, che, grazie a “Le assaggiatrici” (Feltrinelli), è riuscita a conquistare l’ultimo step del premio Campiello, una delle più importanti manifestazioni del panorama letterario italiano.


Un cammino tortuoso quello per arrivare alla finale: sono state, infatti, necessarie quattro votazioni, per permettere alla Postorino di raggiungere Helena Janeczek, con "La ragazza con la leica" (Guanda), Ermanno Cavazzoni, con "La galassia dei dementi" (La Nave di Teseo), Davide Orecchio con "Mio padre la rivoluzione" (Minimum Fax) e Francesco Targhetta, con "Le vite potenziali" (Mondadori).


Rosella, nata a Reggio Calabria quaranta anni fa, si è trasferita subito in Liguria, dove ha trascorso infanzia e adolescenza, per poi spostarsi a Roma. Lavora da anni nel campo dell’editoria e ha già pubblicato diversi romanzi con le maggiori case editrici italiane.
L’attenzione è ora rivolta al 15 settembre, quando, nel teatro La Fenice di Venezia, verrà proclamato il vincitore dell’edizione 2018.