Un’idea nata per caso, ma che nelle ultime settimane ha raccolto sempre più consensi in ambito istituzionale e non solo. La candidatura di Tropea a Capitale italiana della cultura 2021 è una proposta che mette tutti d’accordo. Un’intera regione punta al titolo e la Perla del Tirreno si specchia nella propria bellezza e nel privilegio di essere l’unica candidata calabrese, una condizione che può essere considerata un punto di forza, come ribadito dal sindaco Macrì nel recente incontro di presentazione del dossier che le consentirà di aderire al bando del Mibact.

 

L’intensa attività di promozione è giunta fino alla Borsa internazionale del turismo di Milano, dove lo stand della Regione Calabria ha ospitato, tra gli altri, anche i rappresentanti della cittadina tirrenica: «Tropea non è solo mare – spiega Francesco Monteleone, presidente del Consiglio comunale -. È la città leader del turismo della Costa degli Dei e possiede una storia straordinaria che le consente di candidarsi a questa importante manifestazione Mibact».

 

Una storia millenaria, quella del centro fondato secondo la tradizione da Ercole, e che nel corso dei secoli ha raccolto innumerevoli personalità degne di ricordo: «Tropea è storia – incalza Monteleone -. Tropea è i fratelli Vianeo, i primi due chirurghi rinoplastici della storia; è il filosofo Pasquale Galluppi; è la storia creata dalle famiglie che sono arrivate da ogni parte del Regno delle Due Sicilie e vi hanno lasciato il segno con i palazzi nobiliari; è la Cattedrale normanna e il Museo diocesano; è il grande cinema di Raf Vallone con i suoi 112 film; è Albino Lorenzo, pittore caposcuola di livello internazionale; è sapore, come la cipolla rossa e altri prodotti dop. Tropea è questo e molto altro, è un simbolo, quindi possiamo dirlo: se vince Tropea vince la Calabria», ha concluso Monteleone.