Presentato anche nella Piana, esattamente a Taurianova, il libro “La Facitrice” con cui la giornalista reggina Ilda Tripodi torna a proporre le sue poesie. Con lei, nella chiesa di Radicena – nell’ambito delle iniziative culturali previste per il Premio Araba Fenice – il giornalista Luigi Mamone e Rocco Polistena, presidente dell’associazione Roubiklon, che hanno dialogato intorno alla seconda fatica letteraria della poliedrica e giovane animatrice culturale che è anche insegnante di materie letterarie.

«Ho scelto questo titolo – ha detto Tripodi – perché ho voluto spiegare che il poeta non è colui che vive distaccato dalla realtà, bensì sa fare poesia vivendo con essa». Rapporto dialettico tra scrittura e realtà, come ha sottolineato Mamone secondo il quale «il libro, sebbene proponga componimenti separati, è un unicum, un viaggio avvolgente con cui l’autrice conduce il lettore nella profondità del suo animo». Non ci sono solo poesie sui sentimenti, ma anche liriche che hanno uno sfondo politico-sociale «perché – spiega Tripodi – la poesia non è solo una spinta emotiva personale, ma è soprattutto un pentagramma da cui fuoriesce una musica da condividere».

Proprio questa idea di socializzazione dei testi, ha ispirato la scelta del parroco don Cesare di Leo che continua ad aprire la bella chiesa dell’antica Taurianova per eventi culturali che rianimano la socialità. «Nella mia poesia c’è molto mito – ha concluso Tripodi – perché ritengo che tanti degli interrogativi esistenziali che continuiamo a porci sulla contemporaneità, abbiano trovato già risposta nell’antichità proprio attraverso le immagini che Omero piuttosto che Platone hanno creato».