Il bando del Comune di Paola, aperto alle “classi IV e V Superiore della Provincia di Cosenza”, progetto dal titolo “San Francesco di Paola e il valore della vita” per l’educazione stradale, è stato l’occasione per sensibilizzare gli allievi del Liceo Artistico di Luzzi sul delicato argomento. In una fase della vita in cui i ragazzi sono prossimi alla patente di guida, il bando ha sollecitato e allargato le considerazioni su un tema di fondamentale importanza per la sicurezza di ognuno sulle strade.

 

Il bando prevedeva l'elaborazione di una composizione centrata sull'argomento "educazione stradale e la necessità di produrre un cambiamento positivo, volto alla prevenzione dei comportamenti a rischio, che possono pregiudicare la vita, la quale, San Francesco di Paola, cultore dell'assoluto valore della vita, ci esorta a proteggere sempre" (tratto dal bando). Il Liceo Artistico di Luzzi ha spostato l'attenzione su quegli aspetti che chi va in strada, sia esso automobilista o motociclista, si aspetta di trovare sulle infrastrutture che percorre. Una divagazione sul tema, fortemente voluta dagli allievi e dal corpo docente che li ha guidati, che ha posto l’attenzione sulla sicurezza affrontando aspetti spesso dimenticati.

Se in pochi giorni più di 400 associazioni e oltre 600.000 persone si sono raccolte attorno a Graziella Viviano, madre di Elena Aubry, 25 anni, deceduta a Roma il 6 Maggio 2018 a bordo della sua moto a causa di una “strada killer”, significa che è giunto il momento di agire su una sicurezza stradale che non

colpevolizzi solo chi guida ma ponga l'attenzione anche sulle infrastrutture. Elena Aubry era una ragazza, ribadiscono gli allievi del liceo, di 25 anni, che a bordo della sua moto è morta a causa dell'asfalto divelto dalle radici degli alberi, ha perso il comando e ha sbattuto contro il guard rail che l'ha uccisa. “Il suo corpo è stato affettato dal guard rail”, queste sono state le parole che il medico legale ha dovuto refertare dopo l'autopsia.

Prendendo come esempio ciò che sta accadendo, quell'attenzione che, se ci fosse stata, avrebbe salvato la vita a Elena, il grande movimento di centinaia di migliaia di persone che stanno esortando Comunità Europea e ministero italiano dei trasporti per cambiare le regole in materia di sicurezza stradale, va esortata e premiata la buona volontà dei singoli che, rispetto alla macchina burocratica che troppo spesso s'ingessa e immobilizza tutto, agiscono nell'immediato per salvare vite umane, in attesa che una legge arrivi e conseguentemente anche i fondi per mettere in sicurezza le strade. 600.000 persone stanno esortando il ministro Toninelli affinchè diventi legge un progetto che mira a salvare i motociclisti dal guard rail killer, quello stesso guard rail che ha “affettato” il corpo di Elena.

Gli allievi del Liceo Artistico di Luzzi, con i loro elaborati hanno voluto sintetizzare e onorare l'impegno di una madre e di migliaia di persone che si prodigano per salvare la vita al prossimo. «Se l'educazione stradale caratterizza chi guida, se la conoscenza e il rispetto del codice della strada sono insite in chi è a bordo di autoveicoli o motociclette e nella maggior parte di coloro che guidano, la cultura della prevenzione, oltre a dover far parte degli utenti deve necessariamente far parte delle istituzioni preposte alla realizzazione di tutti quei presidi che possano salvare vite umane» – così i ragazzi nei testi che hanno accompagnato i loro elaborati artistici.

 

Tra le 600.000 persone in attesa che lo Stato faccia, ci sono molti che impegnano il loro tempo libero delimitando le buche con vernice gialla (per renderle più visibili la notte) e, quando possibile, colmarle con bitume pronto. E' stato stimato che solo per Roma ci vorrebbe 1 miliardo di euro per coprire le buche delle sue strade. Dal 2015 i volontari ne hanno coperte più di 5.000 utilizzando 100 tonnellate

di asfalto freddo dopo che altri volontari le hanno delimitate con vernice gialla come primo intervento “fai da te”.

Un pretesto, il bando, per smuovere le coscienze di tre liceali (Manuel Capalbo, Stefy Paletta e Annamaria Gencarelli), e non solo.

 

* Luigi Colella