Tornano, dopo lo stop imposto dalla pandemia, i prestigiosi premi del circolo culturale Rhegium Julii. I primi dopo la scomparsa del compianto fondatore e presidente onorario Giuseppe Casile.

Con i vincitori della cinquantaduesima edizione, Giuseppe Aloe (premio Corrado Alvaro per la Narrativa), don Luigi Ciotti (premio Leonida Repaci per la Saggistica), Roberto Pazzi (premio Lorenzo Calogero per la Poesia), Sergio Zoppi (premio Gaetano Cingari per gli Studi Meridionalistici), Giuseppe Smorto (premio speciale Rastignac per il Giornalismo), Reggio Calabria si conferma ancora una volta importante capitale culturale.

La cerimonia di premiazione, che avrà luogo nel rispetto delle normative anti covid, è attesa per oggi alle ore 18, nella cornice dell’aula magna Antonio Quistelli del dipartimento di Architettura dell’università Mediterranea di Reggio Calabria. La conduzione sarà curata dalla giornalista Ilda Tripodi.

Contributi al pensiero

«La storia del Rhegium Julii, nei suoi 53 di vita, non ha mai avuto connotazioni effimere e consumistiche, ma ha offerto sempre qualcosa di più: un cielo aperto sulla vita ricco di idee, di passione civile, di spinte all’edificazione culturale alimentata dai contributi di pensiero dei fondatori e l’entusiasmo dei nuovi talenti», ha commentato il presidente del circolo culturale Pino Bova.

I premi assegnati sono frutto del lavoro della giuria presieduta da Corrado Calabrò e composta da Giuseppe Caridi, Gioacchino Criaco, Luca Desiato, Mimmo Gangemi, Dante Maffia, Annarosa Macrì, Domenico Nunnari, Giuseppe Rando.

Gli incontri con le scuole

Non solo la cerimonia di consegna dei premi ma anche, nel segno dell'eredità lasciata dall'indiminticato fondatore Giuseppe Casile, gli incontri presso le scuole in occasione dei quali studentesse e studenti avranno la preziosa opportunità di confrontarsi con personalità del panorama culturale nazionale. Gli istituti coinvolti sono i licei scientifici Leonardo Da Vinci e Alessandro Volta, il liceo classico Tommaso Campanella, il liceo statale Tommaso Gullì, il liceo artistico statale Preti-Frangipane, l'istituto tecnico economico Raffaele Piria, l'istituto d'Istruzione Superiore Panella-Vallauri, l'istituto tecnico economico Boccioni-Fermi.

Il futuro e la memoria

Un'autentica attenzione verso i giovani per guardare al futuro, facendo tesoro delle proprie radici e coltivando la memoria e la riscoperta della nostra ricca storia culturale segnata da grandi intellettuali, a molti dei quali sono intitolati gli stessi premi. Importante ricordare, dunque, Leonida Repaci, Fortunato Seminara, Saverio Strati, Mario La Cava, Antonio Piromalli, nel segno del loro qualificante contributo alla crescita del Paese, e con loro anche le autorevoli personalità che il mecenate Giuseppe Casile seppe coinvolgere nelle attività culturale del circolo come Gilda Trisolini, Emilio Argiroffi, Pasquino Crupi, Ernesto Puzzanghera, Francesco Fiumara.

«C'è la coscienza di un servizio non ancora concluso, di una missione da compiere. Sotto i nostri occhi il mondo è sofferente per le insopportabili violenze, diseguaglianze, disumanità e a tutti appare essenziale lottare con convinzione per la salvaguardia della bellezza, del pensiero, dell’educazione al dubbio, che restano principi fondamentali per la qualità della nostra vita. Siamo consapevoli che il Rhegium Julii è solo uno strumento di questo territorio, di questo Paese, e, come sempre, continuerà a rispondere all'appello. Il Rhegium Julii ci sarà», ha concluso presidente del circolo culturale Pino Bova.

I premiati

  • Giuseppe Aloe - Premio Corrado Alvaro per la Narrativa
    "Lettere alla moglie di Hagenbach" (Rubbettino 2020)

Nasce a Cosenza nel 1962. Collabora con il Prof. Franco Cordero presso l’Università degli Studi La Sapienza di Roma. Fonda il circolo culturale I Barbitonsori e pubblica il volume Libromastro. Con Cristiano Spila pubblica successivamente Geographyca – due storie siciliane. Si trasferisce a Milano e per l’editore Giulio Perrone pubblica un libro di racconti Non pensare all’uomo nero… dormi. A seguire escono ancora Non è successo niente (2009) e Lo splendore dei discorsi (2010). Nel 2012 è finalista al premio Strega con La logica del desiderio (2011). Con il libro Lettere alla moglie di Hagenbach è stato anche protagonista di uno dei Caffè letterari della scorsa estate.

  • Don Luigi Ciotti - Premio Leonida Repaci per la Saggistica
    "L’amore non basta" (Giunti 2020)

Nato a Pieve di Cadore nel 1945 ha fondato il Gruppo Abele, associazione che promuove l’inclusione e la giustizia sociale. Nel 1975 ha creato l’Università della strada, un centro di ricerca, informazione e formazione che sviluppa esperienze editoriali, bibliotecarie e riviste di contenuto sociale. Impegnato in progetti di cooperazione allo sviluppo delle aree più povere del mondo si è distinti per le denunce e il contrasto al potere mafioso. Tra i suoi libri: Chi ha paura delle mele marce (Sei, 1992), La speranza non è in vendita (Giunti, Gruppo Abele, 2011), Un prete contro la mafia (Bayard, 2015), L’eresia della verità (Edizioni Gruppo Abele, 2017), Lettera ad un razzista del terzo millennio (Edizioni Gruppo Abele, 2019), Per un nuovo umanesimo (Solferino, 2019), Droga, storie che ci riguardano (Edizioni Gruppo Abele 2020).

  • Roberto Pazzi - Premio Lorenzo Calogero per la Poesia
    "Un giorno senza sera" (La nave di Teseo 2020)

Scrittore, poeta. Ha fondato la scuola di scrittura creativa Itaca. E’ stato docente all’Università di Ferrara e di Urbino. Ha scritto numerose raccolte di versi tra cui Calma di Vento (Premio Montale), La gravità dei corpi (Premio Frascat, Calliope e Marineo), Un giorno senza sera. Esordisce in narrativa con Cercando l’imperatore (Premio Bergamo e Selezione Campiello), La principessa e il drago (Finalista al Premio Strega e Premio Rhegium Julii), Vangelo di Giuda (Superpremio Grinzane Cavour). L'opera omnia Un Giorno senza sera è stata  tradotta per venti paesi esteri. Da dodici anni scrive per il Corriere della sera, il Resto del carlino, La Nazione e il The New York Times.

  • Sergio Zoppi - Premio Gaetano Cingari per gli Studi meridionalistici
    "Questioni meridionali" (Il Mulino 2019)

Laureato in scienze politiche all’Università di Firenze con Giovanni Spadolini si avvicina agli ambienti del cattolicesimo democratico e diviene caporedattore della rivista Nuovo Osservatore diretta da Giulio Pastore. Nel 1968 pubblica per Vallecchi il suo primo libro Romolo Murri e la prima Democrazia Cristiana. Negli anni 70 comincia ad occuparsi dei temi del mezzogiorno fino ad occupare il ruolo di presidente e direttore generale del FORMEZ. È chiamato a svolgere il ruolo di sottosegretario alla Funzione pubblica nel primo governo Prodi e poi quello di sottosegretario alla Pubblica istruzione nel primo governo D’Alema. Pubblica, tra gli altri Il sud tra progetto e miraggio (Donzelli 1994), Il mezzogiorno di De Gasperi e Sturzo (Rubbettino 1998), Il mezzogiorno delle buone regole (Il Mulino 2000), Una lezione di vita: Saraceno, la Svimez e il Mezzogiorno (Il Mulino 2002), De Gasperi e la nuova Italia (Rubbettino 2004), Umberto Zanotti Bianco, patriota educatore, meridionalista (Rubbettino 2009) Premio Rhegium Julii.

  • Giuseppe Smorto - Premio speciale Rastignac per il Giornalismo
    "A sud del Sud" (Editore Zolfo 2021)

Entrato nel 1980 a Repubblica con una borsa di studio Fieg-Fnsi, Giuseppe Smorto è stato Capo Redattore dello Sport, del Venerdì e della Cronaca di Torino. Dal 2003 al 2016 ha diretto il sito del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari. Ha chiuso la sua carriera interna come vicedirettore del giornale, per oltre tre anni, sotto la direzione di Mario Calabresi.
Ha vinto i premi Saint Vincent, Biagio Agnes per il giornalismo, il Sangiorgino d’oro del Comune di Reggio Calabria, e proprio quest’anno il premio Oxfam contro le disuguaglianze per un articolo sulla Sanità in Calabria pubblicato sul Venerdì di Repubblica.
Ha curato i libri Il mondo di Gianni Mura, Gianni Mura e i racconti della bicicletta.