Torna l’autunno nella Capitale e, con le prime foglie gialle, il Festival della letteratura di viaggio nella cinquecentesca Villa Celimontana e nei giardini dei Mattei al Celio, promosso da Società Geografica Italiana onlus, organizzato dall’associazione Cultura del Viaggio con la direzione artistica di Antonio Politano e il supporto di Zètema Progetto Cultura di Roma Capitale.

Un appuntamento irrinunciabile, dal 29 settembre al 2 ottobre, per chi ama il “racconto del mondo, vicino e lontano” e la narrazione del fascino dell’esperienza del viaggio in luoghi e culture che riempiono gli occhi e la mente, fornendo tracce di percorsi straordinari che vanno dalla geografia all’antropologia, dalla filosofia alla storia, dalla letteratura al giornalismo, dalla fotografia al cinema, dalla musica al fumetto.

Tra i 50 eventi nella forma di incontri, premi, laboratori, passeggiate, mostre, la Rete delle grandi macchine propone, in sinergia con l’associazione Cultura del Viaggio, Gramas-Grandi Macchine a spalla e l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale del Ministero della Cultura, alla presenza della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco,  la mostra “Reportage di Patrimonio”, un viaggio dall’interno, bottom up, nelle feste della Rete attraverso l’obiettivo e le sensazioni di 18 “fotografi di comunità” che hanno restituito, raccontandole con i loro scatti, le emozioni dello stare dentro la festa con i Facchini della Macchina di Santa Rosa sotto la torre luminosa che cammina, sotto gli svettanti ed eleganti Gigli di Nola, con gli angioletti e l’animella della Varia di Palmi, a passo di danza con i Gremianti sotto i Candelieri a Sassari.

Su idea di Patrizia Nardi, Referente dell’Elemento e responsabile tecnico-scientifico del Progetto Unesco condivisa con le comunità della Rete e con Claudio Bocci, Presidente associazione Cultura del Viaggio e sotto la guida sapiente di Antonio Politano, giornalista e fotoreporter.

«Un’esperienza molto bella - ha detto Patrizia Nardi  - che ha prodotto risultati entusiasmanti, che vanno da quella che è stata una vera e propria forma di educazione al patrimonio che abbiamo assicurato ai fotografi delle comunità festive, alla riconferma dell’audiovisivo come strumento privilegiato per documentare la volatilità dei patrimoni immateriali in forme che vanno oltre il tradizionale approccio di tipo documentale fino a farne uno strumento introspettivo di conoscenza e consapevolezza, capace di generare emozioni e di mantenere saldo il legame con questi patrimoni anche quando non ci sono, com’è successo durante la pandemia».

«Ci auguriamo che il workshop abbia contribuito a far superare la fase di sospensione delle feste - ha dichiarato Antonio Politano - facendo emergere lo sguardo di narratori territoriali che - attraverso le loro immagini - hanno raccontato porzioni del patrimonio diffuso legato ai trasporti delle grandi macchine a spalla: il prima e l’accanto, le storie dietro, la devozione e l’orgoglio, il senso di appartenenza e identità, i luoghi della fede, la vita quotidiana delle comunità che preparano quegli eventi, tra continuità e cambiamenti».

«L’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale lavora ormai da diversi anni a fianco della Rete, per la realizzazione di diversi progetti - dice Leandro Ventura, direttore dell’Icpi - In questo contesto di rinnovamento delle forme di documentazione di un patrimonio fragile e della sua restituzione rientra anche Reportage di Patrimonio, un progetto che intendere coinvolgere le stesse comunità nella conservazione per immagini del loro patrimonio culturale».

«Con Reportage di Patrimonio per la Rete delle Grandi Macchine a spalla - dichiara Claudio Bocci, Presidente dell’Associazione Cultura del Viaggio - crediamo di aver fornito un contributo anche all’implementazione della Convenzione di Faro, che rende maggiormente protagoniste le comunità al contempo custodì e promotrici del valore dell’eredità culturale come risorsa per lo sviluppo sostenibile e la qualità della vita dei territori».

Il progetto “Reportage di Patrimonio è stato realizzato a valere sui fondi della L. 77/2006 per la tutela e la salvaguardia dei Patrimoni Unesco, con referente amministrativo il Comune di Sassari e indirizzo tecnico-scientifico di Patrizia Nardi.