Avvezzo a navigare nel mare della conoscenza, il paleontologo, divulgatore scientifico, conduttore televisivo, giornalista e scrittore, figlio dell’indimenticabile Piero, la cui narrazione sapiente dell’antico dieci anni fa si soffermò anche sui Bronzi di Riace, sulla loro bellezza intrisa di mistero. Alberto Angela, torna in Calabria e a Reggio, questa volta per approdare all’università Mediterranea e, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2024/2025, essere insignito della laurea honoris causa in Scienze forestali e ambientali.

Ha voluto incontrare i giornalisti in conferenza stampa prima della cerimonia nell’aula magna Antonio Quistelli. Dopo il corteo accademico, il discorso  inaugurale del rettore Giuseppe Zimbalatti e gli interventi di Isabella Scardino, presidente del Consiglio degli Studenti, di Winner Ozekhome, studente di origini nigeriane, arrivato a Reggio nel 2016, laureatosi cum laude nel 2002 in Ingegneria dell’Informazione e prossimo a conseguire a breve la laurea specialistica in Ingegneria informatica e per i sistemi di Telecomunicazione, e di Marcello Spagnolo, rappresentante del Ptab (Personale tecnico amministrativo bibliotecario) in Senato Accademico. 

Quindi il conferimento della Laurea Magistrale Honoris Causa in Scienze Forestali e Ambientali ad Alberto Angela, la laudatio del professore Giuseppe Bombino, Cds Magistrale in Scienze Forestali e Ambientali, e la lectio magistralis di Alberto Angela. Le motivazioni del riconoscimento affidate a Marco Poiana, direttore del Dipartimento di Agraria, e le conclusioni al presidente della Regione Roberto Occhiuto, reduce dall’inaugurazione a Crotone del corso inter-ateneo con la Magna Grecia di Catanzaro e con l’università della Calabria, la laurea in Medicina e Chirurgia Tecnologie digitali per l’anno accademico 2024/2025. Cerimonia impreziosita dal coro polifonico dell’Università Mediterranea.

Alberto Angela: «La laurea non l'atto finale ma un trampolino»

«Innanzitutto, permettetemi di dire che sono molto felice di essere qui», ha esordito Alberto Angela, visibilmente emozionato. Parlando del suo arrivo all’università, ha osservato con interesse i ragazzi impegnati nello studio: «Ho visto tanti ragazzi, alcuni nelle aule, altri fuori. Chi fa ricerca non smette mai di continuare a studiare, e io mi sento uno di loro». Poi, con un pizzico di ironia, ha aggiunto: «Anzi, adesso farò un esame, tutto sommato, per la laurea».

Rivolgendosi direttamente ai giovani, Angela ha voluto dare un consiglio importante: «Non considerate l’università come un momento, ma come un trampolino. La laurea, la tesi, non devono essere l’atto finale di un corso, ma una porta verso il mondo del lavoro».

Angela ha insistito sul fatto che le due cose sono intimamente collegate, poiché l’università è solo l’inizio di un percorso che accompagnerà i giovani nella costruzione del loro futuro. «Credo in loro, credo nei giovani, perché il futuro incombe e solo le menti preparate saranno in grado di affrontarlo». 

Durante la conferenza stampa successiva, Angela ha affrontato vari argomenti, tra cui la storia dei Bronzi di Riace e il loro misterioso affondamento. «Le ipotesi sono tante, ma non ne sposo una in particolare. Nel mio libro ho considerato tutte le possibilità, ricordando che non è un naufragio classico, perché non ci sono resti di un relitto con anfore o altri reperti. C’è qualcosa che ancora non possiamo spiegare».

Descrivendo la bellezza dei Bronzi e il loro valore culturale, Angela ha spiegato: «Questi capolavori potrebbero stare ad Atene, e invece stanno qui, perché rappresentano la bellezza del Mediterraneo. Sono ambasciatori che ci dicono che facciamo parte di una stessa cultura». Ha poi ricordato la sua prima esperienza con i Bronzi durante il restauro, dicendo: «Sembrano persone vive, non pezzi di metallo. Sembrano respirare, ti guardano, come se fossero felici».

Angela ha anche discusso il ruolo dell’Italia nell’esplorazione spaziale e nell’innovazione tecnologica: «L’Italia ha sempre giocato un ruolo di primissimo piano nell’esplorazione spaziale. Il futuro è nello spazio, e le ricerche in questo ambito ricadono sempre sulla Terra in termini di nuove tecnologie, materiali e conoscenze». Secondo Angela, l’esplorazione spaziale non è solo un’avventura lontana: «Non si tratta solo di andare sulla Luna o su Marte, ma di stimolare nuove invenzioni che poi migliorano la nostra vita quotidiana».

Infine, parlando del valore della cultura e dell’istruzione, Angela ha sottolineato l’importanza di investire nei giovani: «L’Italia deve investire nella cultura e nella conoscenza. I giovani sono la chiave per affrontare il futuro». Ha poi ribadito che «creare un vivaio di talenti locali» è fondamentale per regioni come la Calabria, ricche di potenzialità ma spesso sottovalutate. «La cultura e la conoscenza sono gli strumenti che ci permetteranno di affrontare le grandi sfide del futuro, come la crisi climatica e i problemi tecnologici».

Riguardo al riconoscimento della laurea honoris causa ricevuta, Angela ha detto: «Fare divulgazione scientifica in televisione è diventato molto difficile, ma è una grande soddisfazione sapere che gli italiani sono curiosi e pronti a scoprire». Il programma televisivo “Ulisse”, trasmesso in prima serata su Rai Uno, ne è la prova: «Non è solo merito mio o del team, è la gente a casa che ci segue e ci dà la forza di continuare».

Il rettore: «Entusiasmo, fiducia e ottimismo»

«Siamo particolarmente orgogliosi di questa cerimonia» - ha dichiarato il rettore Giuseppe Zimbalatti. «Alberto Angela ha accolto con grande entusiasmo il nostro invito e infatti al termine della cerimonia, prima di partire, incontrerà una delegazione di studentesse e studenti. Le sue tematiche cavalcano la conservazione del pianeta, la biodiversità e il paesaggio. Pertanto è stato un matrimonio naturale tra le Scienze Forestali Ambientali e Alberto Angela ma se posso dire con tutta la Mediterranea, perché con tutte le nostre competenze, le nostre discipline e i nostri corsi di laurea, ci sentiamo molto vicini a questo grandissimo divulgatore scientifico. Una personalità di grande levatura, disponibilissimo ad accogliere il nostro invito e a incontrare i giovani, per noi sempre al centro delle nostre attività.

Apriamo, dunque, questo anno accademico con entusiasmo, fiducia e con un po’ di ottimismo perché le dinamiche che ci stanno riguardando sono abbastanza positive. Guardiamo al futuro con speranza. I riconoscimenti internazionali non sono una novità ma uno stimolo per fare sempre meglio. Siamo fiduciosi e propositivi. Abbiamo attivato nuovi corsi di laurea quest’anno, in particolare Ingegneria meccanica e Scienze motorie e Diritto allo Sport. Il dato più importante e incoraggiante è legato alla conferma di un trend crescente nelle immatricolazioni, quest’anno ancora aperte. Siamo a un buon +5% che, rapportato alle dinamiche sociodemografiche del nostro territorio, penso che sia un buon risultato. 

Lavoriamo per restare su questa strada di crescita con una didattica moderna e adeguata alle esigenze non solo del territorio ma anche del mondo del lavoro e soprattutto del mondo imprenditoriale, auspicando un maggiore coinvolgimento delle istituzioni pubbliche e private affinchè aumentino sempre più le occasioni per rimanere qui a lavorare. Siamo impegnati anche sul fronte dei servizi. Abbiamo recentemente inaugurato una sala cineforum e un bosco urbano e stiamo anche promuovendo progetti sulla residenzialità per aumentare la  nostra capacità di accoglienza».

Occhiuto: «La Calabria può diventare un punto di riferimento per l'Europa»

«Questa università può diventare ancora più importante. La sua denominazione “Mediterranea” - ha detto il presidente della Regione Roberto Occhiuto - invoca un impegno. Io credo molto nella possibilità che la Calabria possa diventare un punto di riferimento per l’Italia, per l’Europa e per tutti quei paesi che si affacciano si questa area e che cresceranno nei prossimi anni. Un incremento superiore a quello dei paesi europei. Dunque, avere presidi del sapere in Calabria significa prepararsi a non perdere quest’occasione. Tante volte in passato è capitato di perdere occasioni importanti. Io credo che oggi l’università calabrese sia oggi solida e pronta a questa sfida. 
Questa cerimonia con Alberto Angela, icona di cultura, dimostra - conclude il governatore - che presso l’università Mediterranea c’è un grande interesse ad appartenere alla comunità culturale italiana».