Il docufilm prodotto da Palomar con il supporto della Regione Calabria e dalla Fondazione Calabria Film Commission è dedicato ai Bronzi di Riace dal loro ritrovamento ad oggi
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È stato sold out al teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria per la prima di "Semidei", il docufilm prodotto da Palomar con il supporto di Regione Calabria - dipartimento Istruzione, formazione e pari opportunità e dalla Fondazione Calabria Film Commission, dedicato ai Bronzi di Riace, dal loro ritrovamento, il 16 agosto 1972 davanti al litorale di Riace, ad oggi.
«Un film poetico - lo ha definito l'archeologo Daniele Castrizio che ha partecipato alla realizzazione del film -. È un film che parla dei Bronzi per parlare di noi, attraverso un viaggio dentro l'immaginario di Reggio, con i nostri problemi, le nostre forze». Nel film immagini di repertorio e materiale contemporaneo scelto con cura dai registi, il reggino Fabio Mollo e Alessandra Cataleta, si alternano e si mescolano, provando a creare un unico presente lungo 2500 anni per immaginare il futuro.
La pellicola | Bronzi di Riace, al teatro Cilea di Reggio la prima ufficiale di “Semidei”
Tra gli sceneggiatori, Giuseppe Smorto reggino, giornalista, per anni vice direttore del quotidiano "La Repubblica". «I Bronzi hanno una storia meravigliosa - ha affermato - sia dal punto di vista archeologico, ma anche della cronaca, di come sono stati trovati. Nel film trovo molto umana la testimonianza di Stefano Mariottini (il sub che individuò i Bronzi nei fondali di Riace, ndr), ma sono tante le sorprese che si vedono dentro il film».
«È una bellissima serata - ha detto la vice presidente della Giunta regionale Giusy Princi -. Una serata caratterizzata da cultura, identità storica legata alla Magna Grecia. 'Semidei', il docufilm voluto con Calabria Film Commission, va a chiudere quello che è il tutto che noi abbiamo voluto attraverso queste celebrazioni lanciare al mondo. Quella di oggi non vuole essere la conclusione di un percorso legato alla ricorrenza del 50mo anniversario dalla scoperta dei Bronzi, ma l'inizio di una nuova consapevolezza». «Questo film è una lettera d'amore alla Calabria e alla sua gente, a cui i Bronzi hanno affidato il messaggio di pace che custodiscono, e di cui l'intera umanità ha bisogno, oggi più che mai» hanno sostenuto i due registi.