Noto, la capitale del barocco siciliano, e Tropea, il Borgo più bello d’Italia 2021, hanno voluto in simbiosi riaffermare, in un incontro tra i due Rotary club, come storia, arte e natura possano contribuire a recuperare nella continuità testimoniale percorsi virtuosi di valorizzazione delle proprie comunità e dei rispettivi territori puntando sulla conoscenza di cui ospitalità e amicizia sono  binomio guida.

L'incontro tra i Rotary di Tropea e Noto

Giuseppe Purita e Giorgio Gullotta, presidenti dei due club, rispettivamente Tropea e Noto Terra di Eloro, hanno coordinato con paziente disponibilità una “due giorni” ricca di opportunità per favorire le condizioni di reciproca conoscenza; tutti i soci partecipanti hanno posto le basi per uno scambio più proficuo e costante delle reciproche potenzialità di servizio per avvicinare ancor più i loro territori, testimoni della stessa bellezza e di una comune storia che ha origini antiche, forse lontane un  tempo, ma sicuramente oggi sempre più accomunabili.

Ben oltre il programma di ufficialità dovuta con il messaggio di benvenuto da parte  del primo cittadino della città ospitante, Giovanni Macrì, nella Cappella dei Nobili, nel cuore antico della città di Tropea, e la cena dell’amicizia all’Hotel Stromboli di Ricadi, la circostanza ha coinvolto in conoscenza e scambio di umanità vissuta due comunità  sociali diverse che hanno in comune la pratica del bello di cui sono consapevoli testimoni.

Noto, piccolo gioiello del barocco siciliano, arroccata sull’ altopiano che domina la valle dell’Asinaro, è un rinomato centro siculo, romano, bizantino e poi arabo, ricostruito dopo il terremoto del 1693, oggi magnifica città, patrimonio Unesco assieme a Caltagirone, Militello, Catania, Modica, Palazzolo, Ragusa e Scicli.

Tropea, perla del Tirreno, da poco insignita del titolo di Borgo più bello d’Italia, arroccata sul costone roccioso prospiciente un mare incantato con lo scenario inarrivabile delle Isole Eolie che fanno da contorno a tramonti mozzafiato, è città che riscopre il suo retaggio culturale amplificando le sue connotazioni paesaggistico ambientali: entrambe quindi testimoni di bellezza e soprattutto ricche di un patrimonio architettonico di cui palazzi, unici nella loro configurazione, sono testimoni di un passato di rango che ha fatto delle rispettive città il palcoscenico ideale per immortalare la memoria di società illustri e produttive.

Proprio la presenza nella città di Noto di uno di questi palazzi storici, di proprietà della famiglia Nicolaci, illustri imprenditori che hanno contribuito alla crescita della città, ha guidato la ricerca di ricostruirne la storia familiare che ha portato a questo gemellaggio con il territorio di Tropea.

Un filo comune antico lega, dunque, i due territori, e i due club Rotary si sono fatti promotori di questa piacevole circostanza che li ha visti uniti per apprezzare le peculiarità della città di Tropea che attraverso il suo Club Rotary ricambierà nella prossima primavera la visita nella Terra di Eloro.

Le visite a Tropea 

Sono stati due giorni intensi che hanno caratterizzato l’itinerario di ospitalità riservato ai rotariani di Noto, articolatosi con un brindisi di benvenuto in una delle più belle corti interne dei palazzi del centro antico, di Palazzo Fransoni; a seguire la presentazione del contesto storico-naturalistico ed architettonico della città di Tropea da parte di Giuseppe Lonetti, decano del Rotary club di Tropea; la  visita guidata nel centro storico dell’amico Enzo Taccone; la visita della Cappella dei Nobili caratterizzatasi col saluto del sindaco Macrì, e la lettura di una lettera di saluto del sindaco di Noto, Corrado Bonfanti; una sosta per la degustazione (abbondante e di grande qualità) di prodotti locali presso “Livasì Degusteria Local Food”; la visita alla Chiesetta di S. Maria dell’Isola, piccola Badia benedettina, e del suo incantevole giardino sul mare; la cena dell’amicizia presso l’hotel Stromboli; la passeggiata  panoramica di punta Faro, una  delle parti più caratteristiche di Capo Vaticano, ospiti dell’amico Vittorio Miceli, dello storico don Pasquale Russo e del sindaco di Ricadi, Nicola Tripodi; il pranzo dell’arrivederci presso una tipica osteria locale, “Donna Orsola-La Dispensa” di Brivadi.