VIDEO | Il monologo che prende spunto dalla vicenda romana è stato portato in scena su iniziativa del Comitato pari opportunità dell’Ordine degli avvocati della città reggina. Al centro la decisione del giudice di far risarcire le vittime non con denaro ma con libri sulla condizione femminile
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Il monologo teatrale “Tutto quello che volevo-Storia di una sentenza” è andato in scena su iniziativa del Comitato pari opportunità dell’Ordine degli avvocati di Palmi. L’opera, realizzata dall’attrice milanese di origini calabresi Cinzia Spanò prende spunto dalla sentenza del 2016, che concluse uno dei casi di sfruttamento della prostituzione minorile che più hanno interessato l’opinione: il cosiddetto scandalo dei Parioli, dal nome del quartiere della Roma bene dove avvenivano incontri in appartamenti eleganti per le prestazioni sessuali di diverse adolescenti.
La giudice Paola di Nicola Travaglini, condannando gli imputati del processo, ha stabilito un risarcimento del danno – a favore delle ragazza sfruttate – considerato rivoluzionario per la scelta di risarcire la loro dignità maltrattata dal mercimonio: anziché ricevere dai condannati denaro, sono state “ripagate” con dei libri sulla condizione femminile scritti da altre donne.
Nella serata, dopo i saluti della presidente del Cpo Clara Tripodi, spazio anche ad un video messaggio della stessa giudice, a cui l’attrice – che è anche autrice del testo – ha voluto dare risalto cercando di sopperire alle mancanze del sistema mediatico italiano, che aveva dato tanto risalto all’inchiesta ma poi in qualche modo aveva spento i riflettori sul pronunciamento considerato innovativo, al punto da essere al centro di un seminario di studi attivato alla Sorbona di Parigi. Nella serata, inoltre, spazio anche agli interventi della presidente del tribunale di Palmi, Concettina Epifanio, del presidente dell’ordine degli avvocati, Angelo Rossi, e del presidente del consiglio comunale Francesco Cardone.