Tra le iniziative del nuovo corso dell’assessorato alla Cultura di Lamezia Terme c’è l’avvio di una rassegna letteraria cittadina, dal titolo Ex libris, che intende inserirsi nelle molteplici azioni di promozione del libro e della lettura che hanno fatto guadagnare a Lamezia il prestigioso titolo di “Città che legge” da parte del ministero della Cultura.

Ideata e curata in collaborazione con il poeta e letterato lametino Pasqualino Bongiovanni e realizzata in coordinamento con la Presidenza del Consiglio Comunale, la rassegna intende attirare l’attenzione della città non solo sui recenti prodotti del mercato editoriale ma anche affrontare temi letterari generali attraverso il dibattito con autorevoli studiosi italiani.

Queste le parole di Pasqualino Bongiovanni: «L’idea di fondo di questo percorso e che speriamo sia soltanto l’inizio di un cammino lungo e felice, è quella di poter dare spazio ad autori e titoli che, seppur di sicuro valore letterario, faticano a trovare spazio e visibilità all’interno dei diversi circuiti promozionali. Nel corso della rassegna, anche se non in maniera esclusiva, verrà dedicata particolare attenzione ad autori legati alla nostra realtà geografica, ma senza alcuno spirito campanilistico, bensì nella consapevolezza di essere parte di un’unica grande comunità».

Il primo appuntamento della rassegna “Ex libris” è con il poeta di origine locrese Alfredo Panetta, che scrive in dialetto calabrese da sempre nonostante dal 1981 viva a Milano dove coordina un laboratorio di scrittura poetica per bambini e cura una rubrica di poesia dialettale sul blog della Casa della Poesia al parco Trotter.

Nella sua lunga carriera poetica ha ricevuto alcuni tra i più prestigiosi riconoscimenti, tra cui il premio Montale Europa per l’inedito, il Premio Pascoli, il Premio Gozzano e il Rhegium Julii. Il volume del quale si discuterà sabato 4 dicembre alle 18.30 al Chiostro Caffè Letterario presenta titolo e contenuti provocatori: “Ponti sdarrupatu. Il crollo del ponte” (Passigli Editori, 2021) consiste in 43 “pilastri poetici”, che danno voce alle 43 vittime del crollo del Ponte Morandi di Genova; un j’accuse duro, doloroso, corale.