È stata prorogata fino a fine ottobre la mostra "i tesori delle cattedrali" promossa dalla diocesi di Crotone – Santa Severina. L’esposizione, ospitata nel museo diocesano di Santa Severina, rivela quel patrimonio immenso di arte e cultura spesso nascosto, non conosciuto e poco valorizzato.

Esposte opere importanti

«La mostra – spiega il curatore, prof. Mario Panarello - raccoglie tutta una seria di opere importanti delle cattedrali dell’antica metropolia di Santa Severina e della diocesi di Crotone. Molte si trovavano già nel museo, altre sono giunte da Isola Capo Rizzuto, Belcastro, Cerenzia, Strongoli. Dalla cattedrale di Crotone sono giunte due grandi tele, una di Corrado Giaquinto e l’altra di Nicola Lapiccola, due importanti esponenti del ‘700 italiano. È la prima mostra in Calabria che mira a valorizzare in modo organico il patrimonio delle cattedrali».

«La mostra ha avuto, sin dall’inizio, lo scopo di coinvolgere i territori e le comunità, per far conoscere e portare al di fuori del proprio territorio queste opere che spesso sono conservate in luoghi poco visitabili o non visitabili affatto» ha aggiunto la direttrice organizzativa, Elisa Cagnazzo.

Coinvolgere le scuole

Inaugurata a inizio luglio, la mostra ha richiamato l’attenzione e la curiosità di oltre un migliaio di visitatori, ora resterà aperta fino a fine ottobre, per coinvolgere anche le scuole: «Siamo davvero soddisfatti – sottolinea il direttore del muso, don Gino Gulizia – non solo dal punto di vista delle opere esposte, ma anche perché la fruizione del pubblico ci ha permesso di capire che è la strada giusta per valorizzare i nostri luoghi e i nostri spazi. Siamo convinti che il vero valore aggiunto è proprio nelle scuole: il vero problema è che noi calabresi non conosciamo il nostro territorio e le nostre ricchezze. Allora, partendo dalle scuole riusciamo a far capire anche ai ragazzi che investire nella cultura significa investire nel futuro per migliorare anche il nostro territorio».

In esposizione, dunque, testimonianze preziose che vengono raccontate anche in un catalogo edito da Rubbettino e al quale hanno dato il contributi diversi studiosi.