Raccontano di un passato glorioso dell’industria calabrese, le moto che il collezionista e restauratore Domenico Macrì custodisce gelosamente, ma che ha voluto restituire alla collettività attraverso un museo messo a disposizione di tutti: associazioni e ragazzi. All’interno del museo che ha creato quattro anni fa a Vibo Valentia in contrada Bitonto, tanti modelli pregiati di moto d’epoca: la Frera (della prima casa motociclistica italiana, fornitrice del regio esercito durante la Grande Guerra), la Guzzi, la Gilera, la Bianchi, la Mas ss.

Due ruote d'eccezione

Ma tra tutte (una cinquantina) spiccano le due Omc degli anni ’30, “figlie” della casa motociclistica “Officine meccaniche calabresi”, creata a Gerace dall’ingegnere Vincenzo Bruzzese. Una, in particolare, è stata riportata allo splendore di un tempo grazie alla passione di Domenico che l’ha prima scovata e poi recuperata in due lunghi anni di lavoro. Uno spettacolo, dunque, non solo per gli appassionati di motori ma anche per chi meglio vuole conoscere la storia dell’industria in Calabria durante il primo decennio fascista.

La passione di una vita

Una storia che Domenico, ex ispettore di polizia adesso in pensione, ha voluto raccontare in un libro intitolato “La grande industria del Sud. Officine Meccaniche Calabresi”. “Questa è una storia calabrese. L’ho letta per la prima volta in un libro e da lì mi sono coinvolto emotivamente. Da appassionato di motori e motociclette – spiega Domenico Macrì – mi sono dato alla ricerca per trovare le origini di questa industria unica nel meridione. Così, supportato da un giovane ingegnere gestionale ho scritto un libro contenente da un lato un’analisi completa della strategia manageriale e di mercato dell’azienda dalla sua ascesa fino purtroppo al suo declino, dall’altro una parte dedicata alla motoristica e alla tecnica costruttiva straordinaria dell’epoca".